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L'intervento di Mobrici durante le lezioni sulla barbera
Attualità

A scuola di barbera al castello di Costigliole

Conclus ieri (giovedì) la prima edizione del Corso di studi dell’ “Italian International Indigena Center for wine and food Studies”

Studenti internazionali a lezione di barbera

Lezioni di enologia locale per una platea di studenti internazionali. Al castello di Costigliole d’Asti si è concluso ieri (giovedì) la prima edizione del Corso di studi dell’ “Italian International Indigena Center for wine and food Studies”, partita dal Castello di Barolo e proseguita in territorio astigiano. In aula, 22 studenti del vino, giovani esperti provenienti da Cina, Usa, Svezia, Canada, Australia e Gran Bretagna che hanno preso parte alle lezioni sulla storia e la coltivazione dei vitigni autoctoni piemontesi con degustazioni didattiche.

Promozione del prodotto

Lo scopo, dei Consorzi che hanno organizzato l’evento, ovviamente quello di promuovere il proprio prodotto. In cattedra è così salito Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera e presidente di ‘Piemonte Land Of Perfection’ Consorzio che raggruppa e tutela le diverse denominazioni piemontesi e Ian D’Agata, scrittore di vino e food internazionale e guru degli studi sui vitigni autoctoni italiani, autore di Native Wine Grapes of Italy, edito dalla Univesity of California Press e testo di riferimento ai vitigni autoctoni italiani in tutto il mondo.

Una storia millenaria

«Abbiamo una storia millenaria di produzione vitivinicola da raccontare – ha detto Filippo Mobrici – Storia ed economia vinicola che legano fortemente i territori di Langhe e Monferrato per la produzione dei grandi vini del Piemonte». Gli studenti che hanno preso parte al corso sono per lo più professionisti del settore, sommelier emergenti di ristoranti prestigiosi, sommelier blogger in cerca di nuove prospettive e importatori che lavorano nei loro Paesi alla promozione e alla vendita dei prodotti vinicoli e food del Made in Italy. Giovani esperti i quali hanno ricevuto gli strumenti necessari allo “storytelling” dei grandi prodotti agricoli italiani, così da poter affascinare i loro clienti a decine di migliaia di chilometri di distanza e proporne così la conoscenza e l’acquisto all’estero.

Conoscere il nostro territorio

Ecco quindi che gli studenti hanno dovuto affrontare la storia dei vitigni piemontesi, le principali denominazioni del Monferrato, i suoi specifici terroir e zone di produzione, insieme ad alcune tra le più importanti eccellenze gastronomiche della Regione, come i formaggi tradizionali piemontesi (Toma, Castelmagno e Robiola di Roccaverano) e il riso di Baraggia. Conclusi anche alcuni incontri in cantina, per un confronto diretto con i produttori. Oggi, venerdì, gli studenti dovranno sostenere un esame conclusivo con consegna di diploma solo nel caso di punteggio positivo.

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