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Attualità

Alberto Ardia nominato
commissario provinciale

Mentre a Roma discutono sul futuro dell’organizzazione territoriale del nostro paese, piovono indiscrezioni di ogni sorta sul futuro della Provincia di Asti. Secondo alcune di queste sembrerebbe probabile una proroga sino al 2014 per quanto concerne la fusione con Alessandria

Il consiglio provinciale è stato sospeso. Il Prefetto di Asti Pierluigi Faloni, infatti, ha firmato il provvedimento di sospensione, proponendo al Consiglio dei Ministri lo scioglimento. Intanto lo stesso Prefetto ha firmato anche la nomina del commissario che condurrà la Provincia alla chiusura definitiva. Si tratta di Alberto Ardia, prefetto in congedo e già titolare delle sedi di Pavia e Piacenza. Lo scambio delle consegne è avvenuto ieri (mercoledì) in un incontro che ha visto protagonisti il commissario, Maria Teresa Armosino, presidente uscente e il Prefetto di Asti.

Intanto, mentre a Roma discutono sul futuro dell’organizzazione territoriale del nostro paese, piovono indiscrezioni di ogni sorta sul futuro della Provincia di Asti. Secondo alcune di queste sembrerebbe probabile una proroga sino al 2014 per quanto concerne la fusione con Alessandria. Il 2013, quindi, si trasformerebbe in una sorta di cuscinetto utile per omettere a punto bene il riordino complessivo.
In questo caso tutte le Province andrebbero al voto solo nel 2014 e il tutto sarebbe affidato ai consigli comunali. Sono ipotesi, voci che da Roma percorrono tutta la nostra città, aprendo di volta in volta scenari diversi, ma di deciso non c’è ancora nulla. Sarà questione di giorni, comunque, e poi il destino del nostro territorio sarà segnato definitivamente.

Le competenze delle nuove Province sembrerebbero essere prevalentemente tre e più precisamente strade e trasporto pubblico, edilizia scolastica per gli istituti superiori, valorizzazione dell’ambiente e pianificazione territoriale.
Infine rimane ancora un grosso problema da risolvere, quello dei finanziamenti ai nuovi enti che se rimarranno quelli previsti attualmente, l’amministrazione del territorio diventerà particolarmente difficile, quasi impossibile.

Per ora rimaniamo in sala d’attesa per vedere cosa decideranno da Roma, se seguire il suggerimento della Regione e quindi mantenere in vita la nostra Provincia, oppure decretarna irrimediabilmente la fine.

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