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Alluvioni e catastrofi: come comportarsi?
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Alluvioni e catastrofi: come comportarsi?

L’iniziativa Io non rischio, che si svolgerà in piazza San Secondo domani e domenica, dalle 9.30 alle 19, e sarà curata dai volontari della Protezione civile dell’Associazione Nazionale Alpini, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Municipio

“Io non rischio” è il titolo di una campagna nazionale di informazione organizzata dalla Protezione civile e finalizzata a far conoscere alla popolazione quel che è opportuno fare, oppure no, in caso di calamità naturale.

L’iniziativa, che si svolgerà in piazza San Secondo domani e domenica, dalle 9.30 alle 19, e sarà curata dai volontari della Protezione civile dell’Associazione Nazionale Alpini, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Municipio. Il sindaco, Fabrizio Brignolo, ha espresso il suo ringraziamento «alla Protezione Civile della sezione Alpini di Asti, alla quale la città è legata per tante ragioni, ma in particolare per il lavoro svolto in occasione della recente Adunata nazionale. L’alluvione del 1994 ha fatto nascere un sistema di protezione civile di nuova generazione ed oggi ad Asti c’è un sistema ricco di attrezzature e mezzi: manca però ancora una adeguata informazione al cittadino, per fare in modo che nelle emergenze tutto funzioni a dovere, per favorire e non ostacolare il lavoro dei soccorritori».

Ferdinando del Raso, responsabile della comunicazione A.N.A. per questo evento, ha aggiunto che «in tutta la città sono stati affissi manifesti e distribuiti volantini per invitare le persone a visitare gli stand che saranno allestiti: in una tenda-alluvione ci sarà spazio per tante domande e risposte. L’informazione sarà finalizzata alla eventualità di un’alluvione, che la città ha più volte sperimentato nei decenni passati: in altri luoghi d’Italia l’informazione verterà invece sui rischi legati al maremoto ed al terremoto». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’assessore Mario Sorba, il vicepresidente della sezione ANA di Asti, Gianni Scala, e Ferdinando Beltrame.

Ma quali sono le “buone pratiche” consigliate dalla Protezione civile e che si troveranno sui materiali informativi? Intanto che in caso di alluvione l’acqua può salire di livello, anche di uno o due metri, in pochi minuti, per cui sono a rischio i sottopassi, le cantine, i piani seminterrati e pianterreni, così come gli argini, i luoghi più bassi rispetto al territorio circostante e le strade con forte pendenza. Che cosa si può fare per ridurre i rischi ed i danni alluvionali? In primo luogo segnalare al Comune rifiuti ingombranti abbandonati, tombini intasati e corsi d’acqua parzialmente ostruiti, poi conoscere i piani di emergenza, le vie di fuga e le zone sicure della città; è meglio evitare di conservare in cantina o in seminterrati beni di valore, così come è indispensabile verificare che in caso di necessità si possano raggiungere in fretta i piani alti dell’edificio.

Ideale sarebbe avere uno zainetto in cui si trovino i contatti di emergenza e dei familiari, un po’ di soldi in contanti, acqua potabile, una torcia, un coltello multiuso, un telefono cellulare con caricabatteria, le copie dei documenti personali, un kit di pronto soccorso, medicine generiche, un fischietto, copia di chiavi della macchina e di casa, una piccola radio con batterie di riserva. Insomma, si tratta quasi di un cambio di mentalità per gli Italiani, abituati a confidare nella buona stella ed oggi invitati a prepararsi per ogni eventualità, anche perchè premunirsi contro le calamità costa molto meno che riparare ai loro danni.

Renato Romagnoli

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