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Attualità

Asti: crescono i gruppi 2.0 che segnalano facce sospette

Un gruppo di 107 persone, che vivono nella zona di Valmanera, è uno dei virtuosi esempi di comunità WhatsApp per il controllo del territorio

La sicurezza passa – anche – dai gruppi WhatsApp

Un gruppo di 107 persone, che vivono nella zona di Valmanera, è uno dei virtuosi esempi di comunità WhatsApp per il controllo del territorio che l’amministrazione comunale sostiene per dare più sicurezza ai cittadini. Di recente è stata convocata una riunione, proprio a Valmanera/Viatosto tra residenti e amministratori comunali, per fare il punto della situazione e discutere su come implementare la rete dei contatti. Presenti il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore alla sicurezza Marco Bona, il comandante della polizia municipale Riccardo Saracco, la consigliera comunale Monica Amasio, il presidente dell’Associazione Controllo di Vicinato Ferdinando Raffero, il responsabile provinciale Andrea Fea e la coordinatrice del gruppo “Persone sospette Valmanera” Serena Lanfranco.

Un gruppo per segnalare possibili pericoli

Come funzioni il sistema dei gruppi su WhatsApp, gratuiti e alla portata di tutti, è noto: un referente apre un gruppo sul sistema di messaggistica e iscrive, su richiesta, coloro che vivono o lavorano nella zona di riferimento. I membri diventano, così, vere e proprie antenne sul territorio pronte a segnalare, con un semplice messaggio nel gruppo, la presenza di auto sospette, persone sconosciute o tentativi di effrazione nelle case dei vicini. In caso di necessità è sufficiente che venga effettuata una telefonata al 112 per chiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine. Sul territorio di Asti sono già attivi diversi gruppi, specie nelle frazioni, e ognuno ha un suo referente che gestisce il sodalizio. Il “Protocollo sul Controllo di Vicinato” tra Prefettura e Comune vuole che i coordinatori siano formati «per far sì che la collaborazione sia sempre più proficua e la sicurezza sul territorio sia sempre maggiore».

Ecco i gruppi già attivi

«Ad oggi i gruppi attivi sono quelli dell’ex circoscrizione di Valleandona, Montegrosso, Cinaglio e Casabianca – ricorda l’assessore Bona – Serravalle, Sessant, Valmanera, del quartiere di via Madre Teresa di Calcutta, San Marzanotto e Valle Tanaro, ma si stanno avviando anche quelli di Castiglione, Villaggio Bellavista e in un prossimo futuro si pensa di attivarlo a Portacomaro stazione». Ma il “seme” per far nascere un gruppo lo butta, come ricorda l’assessore, l’Associazione Controllo di Vicinato. Per cercare di coprire tutti i quartieri cittadini, c’è anche una proposta lanciata dal referente di via Madre Teresa di Calcutta Rocco Petrizzi: «Coinvolgendo i Comitati Palio, dislocati sul territorio, – spiega – si potrebbe raggiungere il resto della popolazione così da estendere il controllo di vicinato a tutta la città. Una proposta che abbiamo lanciato e che speriamo possa concretizzarsi presto».

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