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Michele Anselmo e Beppe Passarino
Attualità

«Asti è cambiata? Non ce ne siamo accorti»

I consiglieri di minoranza di Uniti si può riaccendono la querelle politica dopo la “pax” delle feste settembrine

Passarino e Anselmo “bacchettano” il sindaco Rasero sulle priorità della Giunta

Archiviate (quasi) le feste di settembre, la politica torna protagonista dell’attualità cittadina. A rimettere in moto il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione ci pensano i consiglieri di minoranza Giuseppe Passarino e Michele Anselmo di “Uniti si può”.

Lo fanno presentando al sindaco una lunga interrogazione che vuole fare il punto sulle delibere più rilevanti effettuate dall’amministrazione Rasero «a oltre 400 giorni dall’insediamento». Passarino e Anselmo le elencano: «Sgombero delle case occupate, nuovo regolamento dei campi nomadi, riapertura al traffico di via Quintino Sella, aumento delle tariffe dei trasporti, riaccertamento dei contributi per il progetto “Vita indipendente”, istituzione della tassa di soggiorno, procedimento per la realizzazione di scuole materne in aree esterne al contesto territoriale, la modifica della data del Palio, l’applicazione del decreto sulla sicurezza attraverso la definizione della “zona rossa”, la ricerca della riapertura del campo di motocross in aree tutelate e il taglio radicale di alberi in prossimità dei corsi d’acqua e di alcuni “supposti malati” platani di piazza Alfieri».

Bisogna affrontare i temi strategici

I consiglieri parlano di «solerzia con la quale l’amministrazione è intervenuta sulla città affrontando le problematiche sopra indicate, considerandole, probabilmente, prioritarie e più rilevanti», ma chiedono al sindaco di affrontare anche «temi strategici avviando i tavoli – non solo quello per la sicurezza – necessari per il confronto con tutte le realtà del territorio o se preferisce anche adottando altre modalità purché avviino azioni mirate all’individuazione delle problematiche presenti in Asti».

Da qui il “contro elenco” dei temi che per “Uniti si può” sono in attesa di essere oggetto di confronto e di azioni mirate: «Emergenza casa e sfratti – spiegano Passarino e Anselmo – l’attuazione delle disposizioni sul fenomeno della prostituzione e della microcriminalità, l’aumento effettivo del personale (sotto organico) con compiti di vigilanza e sicurezza, il piano del traffico, l’avvio di nuove aree pedonali con la promozione dell’uso del mezzo pubblico tramite la revisione degli orari, interventi sulla povertà diffusa dopo la stesura di un vero progetto che coinvolga tutte le realtà impegnate in questi ambiti, un piano industriale e di acquisizione di nuovi imprenditori (comprese le aziende guidate da giovani), un piano di sviluppo e di ripresa del settore edile, un intervento sulle aree mercatali e un vero piano del commercio con incentivi e agevolazioni, un piano sullo sport e sulla salute e, infine, uno dedicato alla manutenzione ordinaria negli edifici scolastici».

Dopo 400 giorni cos’è cambiato?

«E’ solo una piccola parte di un elenco più lungo – continua il consigliere Passarino – e si tratta di scelte che, se operate, potrebbero anche costare in popolarità, ma il saggio padre di famiglia sa farle scegliendo a cosa rinunciare. Il fatto è che, dopo 400 giorni di questa amministrazione, non abbiamo ancora capito dove siano i cambiamenti annunciati e quale strada voglia prendere la città per l’attesa svolta. Io non solo non vedo cambiamenti, ma aspetto che il sindaco dia un segno che qualcosa si stia muovendo».

Quindi il discorso dei due consiglieri si sposta su progetto di città «che manca». «Prima è necessario fare un progetto per la città, definire un obiettivo, e poi andare a cercare i soldi per realizzarlo – conclude Passarino – Invece, a breve, andremo di nuovo a discutere di un bilancio senza avere un indirizzo preciso su cosa si vuole fare di Asti».

Ancora una volta Passarino e Anselmo contestano all’amministrazione Rasero «di non essere molto propensa al confronto con le minoranze e di convocare poche commissioni per discutere su atti e progetti».

Intanto il gruppo “Uniti si può” annuncia di voler tornare su due temi particolarmente sentiti: il passaggio di trasporti eccezionali sul cavalcavia Giolitti e le lunghe code del traffico causate dalla rotonda tra corso Torino e corso Don Minzoni.

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