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Attualità

Asti: il sindaco Rasero va in incognito all’Anagrafe per toccare con mano le criticità

E’ successo questa mattina, pochi minuti prima delle 8, quando sbarbato, senza occhiali, con un cappellino che gli mascherava il viso ha fatto la coda, tra 40 persone, e chiesto di poter fare la carta di identità

Il sindaco di Asti all’Anagrafe, ma in incognito

In un film del 1980, “Brubaker”, Robert Redford interpreta il nuovo direttore di un carcere che, prima di presentarsi nel suo nuovo ufficio, si fa incarcerare in incognito per capire dall’interno quali siano le criticità della struttura. Senza arrivare a tanto, anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero ha voluto fare un’esperienza simile, ma all’Anagrafe comunale. Al di là delle evidenti differenze, lo spirito dell’esperimento è stato esattamente quello del film.

Così, questa mattina Rasero si è completamente tagliato la barba, tolto gli occhiali, vestito in maniera informale e indossando un cappellino sulla testa, che ne occultasse parte dei lineamenti, si è presentato davanti alla porta degli uffici comunali di via De Amicis «per ascoltare i cittadini e toccare con mano le criticità». Problemi di cui si è tanto detto e tanto scritto sui giornali facendo diventare l’Anagrafe di Asti un “caso” mediatico.

Una quarantina di persone, tutte intorno a lui e tutte in coda, non si sono accorte di nulla: non l’hanno riconosciuto, ma hanno più volte lamentato i disservizi dell’Anagrafe raccontando di levatacce fatte per arrivare tra i primi in attesa, malfunzionamento del sito internet per le prenotazioni on line, attese infinite e altre criticità che rendono l’Anagrafe non propriamente “friendly”.

Il sindaco Maurizio Rasero (con il cappellino) in incognito all’Anagrafe

Le tante lamentele durante l’attesa

«E’ la quarta volta che faccio la coda per avere un certificato, ma quando arrivo al numeretto mi dicono che non ci sono più posti disponibili» si è lamentato un pensionato giunto intorno alle 8.20. Un altro, che vive ad Asti dagli anni ’60 dopo essere arrivato dal sud Italia, ha rincarato la dose: «Una volta il Comune funzionava molto bene, bastava andare negli uffici e ottenevi la carta d’identità. Ora siamo peggio che al sud, altro che efficienza nordica». Per alcuni una soluzione, sebbene non definitiva, sarebbe quella di distribuire i numeretti all’esterno così come avviene all’Asl per le visite a tempo zero, ma tra i più tecnologici si invocano sistemi informativi 2.0 per ottenere il numeretto anche da smartphone così da essere sicuri di non perdere il posto durante l’apertura del cancello.

 

Tra mamme con bambini, anche neonati, studenti, anziani e persone che hanno dovuto prendere un permesso dal lavoro per tentare la sorte all’Anagrafe, la coda è rimasta ordinata fino alle 8.30 quando l’impiegato ha aperto il portone cercando di spiegare come sarebbero stati distribuiti i biglietti.

Poco dopo una fiumana di cittadini si è riversata nell’ingresso dell’Anagrafe per ottenere il fatidico numeretto, compreso il sindaco Rasero ancora in incognito e pronto a chiedere il suo ticket per fare la carta d’identità. Al sindaco è toccato il numero B22: si è messo l’animo in pace, sapendo che l’attesa sarebbe stata molto lunga e, restando in disparte, ha atteso il suo turno continuando ad ascoltare con interesse ciò che gli utenti dicevano.

La coda all’Anagrafe questa mattina alle 8.30

E c’è chi decide di rinunciare

Ad altri è andata peggio perché già alle 8.40 non c’erano più posti per chiedere il certificato di residenza. Nel frattempo ulteriori cittadini si sono aggiunti alla coda, sempre sperando di poter sbrigare le pratiche del caso e non dover tornare un’altra volta. I più previdenti avevano prenotato e, infatti, sono stati chiamati con nome e cognome per ottenere un “biglietto sicuro”, ma per altri la sorte non è stata benevola e, alla fine, hanno deciso di rinunciare.

Rasero ha continuato ad ascoltare i discorsi di tutti per capire dove e come migliorare il servizio e, parlando con un presente, ha comunque evidenziato che nonostante tutto nessuno dipendente è stato insultato o altro.

«Durante la visita di stamattina – ha poi commentato il sindaco dopo essere tornato in Municipio – ho potuto verificare di persona le difficoltà che gli utenti lamentano da tempo, rendendomi conto direttamente della situazione. Effettivamente l’accesso diretto ai servizi di carte d’identità e pratiche di cambi di indirizzo/residenza provoca disagi e lunghe code di attesa per gli utenti. Spesso è necessario ritornare perché non si è in possesso di tutta la documentazione o perché i numeri per l’accesso ai servizi sono esauriti. Per questo è stato già attivato uno Sportello Informativo all’interno dei servizi Demografici che dà indicazioni in merito alla possibilità di inoltrare le pratiche attraverso la posta elettronica certificata (pec) del Comune. E’ intenzione dell’amministrazione intervenire per risolvere la situazione di disagio, attraverso una serie di misure».

Le misure in atto e quelle per migliorare la situazione

Il sindaco Rasero ha poi spiegato lo stato dell’arte e le novità che verranno attivate:

Certificati anagrafici: è già possibile ottenere i certificati dalla postazione PC di casa, saltando le code allo sportello. Per ottenere questo servizio è necessario registrarsi sul sito del Comune di Asti.
Carte d’identità: si potrà accedere al servizio su prenotazione. Per prenotare è necessario andare sul sito del Comune e il servizio è riservato esclusivamente ai residenti nel Comune di Asti. Per ogni Carta d’Identità è necessario fissare un appuntamento.
Per le emergenze documentate (es. smarrimento, volo aereo imminente) e solo in quei casi è possibile accedere ad un servizio dedicato nei giorni di martedì e giovedì pomeriggio.
Per le pratiche di cambio di indirizzo e residenza si potrà accedere al servizio su prenotazione dal sito del Comune di Asti o inoltrarla alla pec del Comune protocollo.comuneasti@pec.it

«Con la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, ormai in fase di ultimazione, – ha poi aggiunto – si potrà infine disporre di maggiori spazi sia per le attese che per gli sportelli, migliorando in tal modo anche la fruizione fisica degli uffici».

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Una risposta

  1. Il sindaco di una città ha strumenti ben più importanti per verificare il corretto funzionamento degli uffici comunali rispetto a quello, un po’ da “scherzi a parte” di spettacolarizzazione dell’accertamento. Convocare l’assessore, i dirigenti preposti a tali attività sarebbero le azioni più logiche, ma forse rivelerebbero le mancanze della giunta. Meglio spettacolarizzare nel segno di “Capitan Ventosa” che con i media risolve tutto e punisce i cattivi. Rafforzare gli addetti dell’ufficio o aprire un altro ufficio sono azioni di politica corrotta?

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