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Attualità, Sport

Atzeni. “Stagione positiva e ad Asti sarò protagonista”

Tittìa si prepara a vivere, con giustificate ambizioni, il clou dell’annata paliesca 2019, finora per lui già prodiga di soddisfazioni

Professionalità e serietà

Non ci si stanca mai di parlare con Giovanni Atzeni. Pacato, riflessivo, attento, mai banale e soprattutto….. professionale. Papà felice di un ragazzo di dieci anni, Tittìa si prepara a vivere il clou della stagione paliesca 2019, finora per lui già prodiga di soddisfazioni.
«Sono contento – esordisce Giovanni – di questo avvio del 2019. Ho avuto ottimi riscontri dai miei cavalli sia in ippodromo che in provincia. Umatilla si è messa in grande evidenza e altri soggetti stanno crescendo bene.»

La scuderia

Parliamo della tua scuderia…
«In questo momento ho sei mezzosangue e tre purosangue. Questi ultimi li porterò a Legnano (correrà per Legnarello, n.d.r.) per il Palio. Inoltre nel mio allevamento ho alcuni puledri che gradualmente metterò in doma. La situazione è decisamente positiva.»
A Legnano da almeno tre-quattro anni i purosangue che corrono sono sempre gli stessi. Come spieghi questa carenza nel ricambio?
«Essendo rimasto Legnano l’unico Palio d’Italia con protagonisti i purosangue, difficilmente le scuderie e i fantini acquistano esemplari nuovi di questa tipologia. Una volta era diverso poiché c’era anche Asti e inoltre, durante l’anno, si svolgevano riunioni e corse in provincia ad hoc. Oggi l’impiego piuttosto limitato dei “puri” induce a tenere stretto ciò che si ha e si guarda un po’ meno in giro per fare nuovi acquisti.»

Fucecchio

Fucecchio: l’eliminazione di Vittorino ha stupito un po’ tutti….
«Premetto che a Fucecchio ho trascorso giornate bellissime, in una Contrada, Massarella, che mi ha assecondato in tutto e per tutto facendomi sentire a casa. Un’esperienza davvero positiva, abbiamo lavorato in maniera ottimale. Per quanto riguarda Vittorino trovare una spiegazione a quanto è accaduto non è facile. Probabilmente il cavallo è stato colpito da un virus che lo ha pesantemente condizionato e debilitato. Già nel primo dei due giri della batteria mi sono accorto che non era brillante come al solito, poi alla distanza ha ceduto. Posso soltanto aggiungere che fino a Fucecchio Vittorino andava forte e stava benissimo.»

Siena

Ed eccoci a Siena, il Palio per eccellenza. Direi che a luglio nelle sette Contrade che corrono di diritto sei messo bene e ad agosto persino meglio. I presupposti per accasarti nel migliore dei modi ci sono tutti.
«Si, è così. Bisognerà ancora attendere l’estrazione (il giorno dell’intervista non era ancora avvenuto il sorteggio che ha privilegiato Giraffa, Chiocciola e Drago, n.d.r), ma la situazione appare propizia. Non vinco a Siena dal 2015: negli ultimi anni, per svariati motivi e pur montando buoni cavalli non sono riuscito a piazzare la “zampata” vincente. Ci riproverò: purtroppo in un paio di circostanze il dover partire di rincorsa non mi ha certo agevolato.»

Cavallo o Contrada

Hai qualche tuo cavallo iscritto al protocollo senese e impegnato nelle corse di addestramento?
«Si, quest’anno ne ho due: Tristezza e Viso d’Angelo.»
A Siena sei uno dei primi due fantini a scegliere dopo l’assegnazione. Solitamente che cosa privilegi? Il cavallo o la Contrada?
«Valuto con attenzione entrambi gli aspetti e poi cerco di mediare, così da creare un mix perfetto. Non scelgo tra il cavallo o la Contrada, scelgo il cavallo e la Contrada.»

Terzo anno con Don Bosco ad Asti

Ed eccoci ad Asti: programmi e ambizioni?
«Terzo anno con Don Bosco, ovviamente ci riproveremo. Le ambizioni sono elevate, non ci nascondiamo. I rapporti con la dirigenza sono ottimi, mi permettono di lavorare serenamente »
Mezzosangue per Asti?
«Oltre ad Umatilla, finora in grande spolvero nella stagione, direi Vittorino, che non va giudicato per quanto accaduto a Fucecchio e resta un signor cavallo, e poi Zeniossu e Zeta Penny, entrambi di quattro anni. Faranno le corse di addestramento ad Asti e vedremo di qualificarli.»

Zero rimpianti!

Giovanni, per finire: qual è stato il più grande rimpianto della tua carriera?
«Sai che ti rispondo? Che non ho rimpianti, ho sempre cercato di dare tutto ed arrivare dritto all’obiettivo. E quando non ci sono riuscito ho subito iniziato a guardare avanti, alla prossima sfida, al Palio successivo.»
Atzeni è così, un sardo-tedesco in tutto. Carico, motivato, pronto e maturato. I rivali sono avvisati!

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