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Maurizio Rasero, sindaco di Asti
Attualità

Aumento delle tariffe: «Non c’era altra scelta»

Il sindaco Rasero replica alle critiche dell’opposizione dopo l’approvazione del bilancio che aumenta le tariffe

Rasero replica alle accuse sull’aumento delle tariffe

Giovedì mattina, poco dopo le 8, siamo i primi ad incontrare il sindaco Rasero nel suo ufficio. E’ così che scopriamo la sua abitudine a tenere traccia su un foglio di Excel di tutte le colazioni fatte, ogni giorno in un bar diverso, per girare i quartieri e capire “l’aria che tira”. «Per ogni giorno da sindaco posso dirvi dove ho fatto colazione, ma anche pranzi o cene di lavoro – spiega Rasero – Ogni mattina cambio bar, ma prendo sempre un cappuccino chiaro. Per me è un modo per mappare la città e confrontarmi con i cittadini».

Prima di entrare nel merito del bilancio approvato, un commento su tutti: il Comune ha 20 milioni di crediti da incassare; fosse un’azienda avrebbe chiuso da un pezzo.

Sì, è una situazione abominevole. Evidentemente negli anni non c’è stata la voglia di entrare nei meccanismi comunali di gestione di certe partite per trovare soluzioni diverse, non si è fatto nulla per invertire la tendenza. In fase di previsione abbiamo cercato di capire se ci fossero altri modi per incassare questi crediti, tipo le multe che adesso saranno affidate ad un soggetto diverso da Equitalia. Questo dovrebbe permetterci di recuperare il 35% dell’aumento annuale dei crediti, pari a 2 milioni, a fronte del 5% incassato oggi. Ma ci sono due aspetti da evidenziare: la variabile di flusso e di stock. Il primo è un’attività diretta ad incassare denaro e questo porta immediati risvolti nella gestione di parte corrente per abbassare le tariffe, o investire di più, senza usare gli oneri di urbanizzazione. Per il resto bisogna capire se questi crediti saranno incassabili oppure dichiarati inesigibili.

Come definirebbe il bilancio rispetto agli obiettivi che si era dato?

Questo bilancio non consente di darci delle priorità, non mi piace e se avessi potuto l’avrei fatto in maniera diversa. Ma è un bilancio incompleto perché mancano ancora i trasferimenti dalla Regione e gli utili dell’Asp. In particolare i soldi della Regione limiteranno molto i tagli sui servizi sociali che hanno allarmato le minoranze. E, già che ci siamo, rimando al mittente l’accusa di aver aumentato le tariffe per finanziare un ufficio comunicazione. Non ci sono i soldi e nel 2018 non creeremo alcun ufficio stampa anche se è tra le priorità del programma.

La travagliata nascita del bilancio

Però resta un bilancio che aumenta la tariffe locali di molti servizi come bus, abbonamenti ai parcheggi, mense, etc.

Questo bilancio è nato negli ultimi mesi del 2017 e abbiamo trovato subito delle difficoltà. Abbiamo deciso di seguire la traccia dell’ultimo bilancio della precedente giunta, definito “tecnico” anche agli ex amministratori, e senza intervenire su nulla ci sarebbe stato un disavanzo superiore a 2,2 milioni di euro. Siamo partiti da lì, ma anche tagliando dove possibile non sarebbe stato sufficiente. La scelta è stata di toccare i settori che erano fortemente deficitari, come trasporti e parcheggi, e quelli che da tempo non venivano aumentati. Ricordo che le tariffe dei bus sono rimaste sostanzialmente inalterate per 15 anni. Ripeto: stesse condizioni dell’ultimo bilancio di Brignolo, oltre 2 milioni di disavanzo. Il nostro sbaglio è stato di non averlo approvato a fine dicembre pensando che all’inizio dell’anno sarebbero stati definiti i trasferimenti da altri enti, ma così non è avvenuto. Da quest’anno e per i prossimi quattro lo approveremo entro il 31 dicembre.

L’opposizione l’accusa di aver tenuto un atteggiamento scontroso e da Marchese del Grillo. Come replica?

Ho sempre detto di essere disponibile al confronto, purché i toni non degenerino. Invece l’opposizione ha subito iniziato con le pregiudiziali, ma prima mi aveva attaccato sui rimborsi e sullo stipendio da sindaco, in precedenza aveva cavalcato la questione della banca: la peggiore bassa politica. Ho anche invitato i consiglieri di minoranza ad occasioni volte a socializzare, tipo la camminata a Crea o la cena di Natale, ma non hanno voluto esserci, a parte Beppe Rovera.

Il taglio degli alberi e la nuova scuola

Anche sul taglio degli alberi in corso Pertini le contestano di aver deciso da padrone del vapore, senza confronto.

La pulizia del Tanaro e dei rii minori, tra cui il Versa e il fiume Borbore, sono la nostra priorità, compreso il rio Crosio la cui vegetazione non veniva toccata da 12 anni creando le condizioni per attirare animali, anche i cinghiali, oltre a ogni genere di rifiuto. L’abbiamo pulito gratis e presto creeremo in un terreno attiguo la nuova pista di atterraggio dell’elisoccorso.

Poco oltre c’è il famoso terreno dove costruirete il nuovo polo dell’infanzia, anche questo un progetto contestato dall’opposizione.

Brignolo partecipò ad un bando per metterci le scuole superiori, ma lo perse. Noi invece le scuole materne, e l’abbiamo vinto. Eppure il terreno è lo stesso.

La stoccata al Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle ha invece sottolineato di aver fatto approvare diversi suoi emendamenti sul Documento di Programmazione.

In verità gli emendamenti dei 5 Stelle al Documento di Programmazione non hanno spostato un solo centesimo sul bilancio, ma affermano principi generici molto ovvi che il 100% dei consiglieri non poteva che riconoscere e condividere.

Fuori bilancio, toglierete la cittadinanza onoraria all’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin essendo sotto indagine nel clamoroso caso BpVi per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza?

Alcuni consiglieri della Lega hanno chiesto informazioni a riguardo, ma non mi sono ancora occupato di questa faccenda.

Riccardo Santagati

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2 risposte

  1. Forse sarebbe bastato recuperare i crediti che il comune vanta tra i furbi &C che non pagano tasse, multe ecc.. ecc…

    Ma è più facile far pagare quelli che hanno sempre pagato. Tanto non si ribellano….
    Per questo l’ itaGlia è in agonia.

    A proposito… E i campi zingari? Sono ancora lì… e quanto pagano per i servizi ?

  2. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
    Sono anni, anzi decenni, che lo Stato italiano ha abituato gli inquilini a non pagare l’affitto, concedendo ad essi ogni tipo di immunità, anzi vessando proprio il malcapitato locatore, pretendendo da questo il pagamento dell’IRPEF come se l’affitto fosse stato comunque riscosso.
    Ora questa cattiva abitudine alla morosità si è espanta fino a toccare le Amministrazioni Pubbliche?
    Egregi Signori, è il minimo che Vi poteva capitare.
    Ritornate a mettere in galera, in quattro e quattro otto, senza se e senza ma, senza giudici e pretori, ogni qualsiasi debitore e vedrete come correranno a pagare tutti.

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