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Autostrada Asti-Cuneo, senza tunnel sarà in economia
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Autostrada Asti-Cuneo, senza tunnel sarà in economia

Autostrada Asti-Cuneo: la speranza di vederla completata è ancora accesa, soprattutto tra gli industriali di Cuneo

Autostrada Asti-Cuneo: la speranza di vederla completata è ancora accesa, soprattutto tra gli industriali di Cuneo che, qualche giorno fa, hanno potuto rilanciare la richiesta di terminarla direttamente al premier Matteo Renzi. Quest’ultimo, protagonista di un tour nella Provincia Granda, ha avuto modo di soffermarsi sulla famosa A33, la grande incompiuta del nord Italia, da molti addirittura ribattezzata la Salerno-Reggio Calabria del Settentrione. Ma facciamo un passo indietro.

Il grande problema dell’Asti-Cuneo è sempre stato rappresentato dai costi, più che dai tracciati, ma durante la visita di Renzi è stata rilanciata la proposta di cambiare il progetto originario del lotto mancante, da Cherasco ad Alba, tagliando abbondantemente spese. Come? Realizzando una sorta di strada veloce al posto del tracciato pensato in prima battuta e, in particolare, al posto del tunnel sotto Verduno.

E’ stato il presidente della Confindustria di Cuneo, Franco Biraghi, a ribadire l’assoluta e improrogabile necessità di terminare l’Asti-Cuneo per annettere la provincia al resto della rete autostradale italiana, risolvendo così il noto isolamento patito dalle industrie del Cuneese. La soluzione promossa dagli industriali riguarda i 9 chilometri del tratto tra Cherasco e Alba nel quale si dovrebbe costruire la galleria sotto Verduno. Un raccordo, tunnel compreso, del valore di circa 760 milioni di euro. Una cifra enorme, per alcuni impossibile da finanziare anche in futuro.

Quindi non resterebbe che rivedere il tracciato in forma “low cost”, ma non meno funzionale rispetto alla necessità di abbreviare le distanze tra Cuneo e Asti, togliendo anche il traffico pesante dalle strade provinciali dove si interrompe l’A33. La proposta degli industriali cuneesi è stata quella di eliminare la tratta sotto la galleria di Verduno e sostituirla con una strada extraurbana secondaria. Quindi l’A33 continuerebbe fino a raggiungere la tangenziale di Alba. Secondo le prime stime il costo dell’opera si abbatterebbe di circa il 90% e la galleria non sarebbe più necessaria.

La proposta della Confindustria è stata accolta con soddisfazione del Movimento 5 Stelle che rivendica di essere, da tempo, contrario al tunnel di Verduno e quindi all’eccessivo costo che questo comporterebbe. «Finalmente hanno deciso di abbandonare l’idea su cui siamo sempre stati fieramente contrari: di costruire un tunnel (sotto la collina di Verduno) dal faraonico costo di 700 milioni di euro – commenta il deputato pentastellato di Asti, Paolo Romano – Già solo questo ha comportato una diminuzione dei costi dell’intera opera del 90% (da 760,2 milioni di euro a 23 milioni di euro per 9 chilometri di autostrada) senza parlare della riduzione sia dell’impatto ambientale in una zona ad alto rischio idrogeologico, sia dei tempi per il completamento dei lavori (meno di un anno).»

«Il Presidente Renzi, durante il suo tour in elicottero nel Cuneese, ha detto che del completamento dell’autostrada A33 se ne sarebbe occupato in prima persona. Come portavoce del M5S in Commissione Trasporti della Camera mi impegnerò a verificare se alle promesse seguiranno i fatti perché il potenziamento in tempi brevi dell’Asti-Cuneo ormai non è più procrastinabile e non tutti possono permettersi lo spostamento in elicottero». Questa sarà la volta buona per concludere l’opera? Staremo a vedere.

Riccardo Santagati

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