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Carità o caritin: una tradizione che vive tra festa, promozione e solidarietà

La ricetta è delle più semplici: farina di grano duro, un po’ di fecola di patate, zucchero, qualche tuorlo d’uovo e un albume, un po’ di scorza di limone grattugiata, lievito

La Sagra del Caritin da cinquant’anni a Portacomaro

La ricetta è delle più semplici: farina di grano duro, un po’ di fecola di patate, zucchero, qualche tuorlo d’uovo e un albume, un po’ di scorza di limone grattugiata, lievito.

Ma la sua storia è lunga almeno tre secoli, ricca di aneddoti e fantasie, memoria e chiacchiere di paese. Un dolce povero, contadino e solidale.

Venduti all’incanto

Si chiama Caritin, la piccola “carita’”, quei dolci semplici che in molti paesi del Monferrato, per antica tradizione, vengono venduti all’incanto a scopo benefico in una domenica dopo Pasqua.

La festa tradizionale ricorda l’attività a sostegno dei più poveri svolta nei secoli dalle Confraternite dei Bati’ (o Batu’) che si sono spesso sovrapposte nella gestione degli aiuti, diremmo oggi, alle Congregazioni di Carità istituite poi ad inizio Settecento dai Savoia.

Sagra del Caritin

A Portacomaro da cinquant’anni esatti ha assunto una fisionomia particolare mutando anche il nome di “Sagra del Caritin”, mentre negli altri paesi continua a chiamarsi semplicemente Festa delle Carità o Incanto delle Carita’.
Da segnalare in alcune zone verso Casale Monferrato anche la variante dialettale “Caritun”, grande “Carità'”.

Una tradizione rinata nel 1969

Fu infatti nell’aprile del 1969 che, a Portacomaro, Pro loco e Club La Bussola, d’intesa con la Parrocchia e su suggerimento dell’anziano sarto Giuseppe “Pinotu” Ravizza, decisero di riprendere l’antica tradizione in crisi e di dedicarla anziche’ alla Carita’ (la torta grande) al Caritin (il piccolo dolce fatto per i bambini con la stessa ricetta) e di arricchirla con iniziative di valorizzazione dei vini locali e intrattenimenti musicali.

La prima edizione

La prima edizione si svolse il 20 aprile 1969.
Al mattino si tenne un piccolo convegno, con Giovanni Borello, in piazza Marconi furono collocati maxi stand a forma di botte, utilizzati l’anno prima nei giardini pubblici di Asti per la seconda Douja d’or.
Fu offerto vino in degustazione spillato direttamente da un “butalin” insieme ai caritin preparati dai due fornai del paese: Vigin e Dino.
Al pomeriggio la vendita all’incanto delle torte animata da un gruppo di ragazze di Portacomaro che indossavano costumi della tradizione piemontese affittati da una nota sartoria teatrale di Torino.

50° anniversario

Quest’anno si festeggia il cinquantesimo anniversario della ripresa che favorì la nascita di varie iniziative che si sono consolidate nel tempo: prima fra tutte la Bottega del Grignolino che fu una delle prime “botteghe del vino” create in tutto il Piemonte (1971). La Sagra del Caritin fu uno dei primi tentativi di trasformazione delle feste tradizionali in occasione di promozione dei prodotti tipici, prima della nascita del Festival delle Sagre (1973).
Erano anni in cui non si parlava ancora di marketing e il concetto di “territorio”, come inteso oggi, doveva ancora essere inventato.
Fin qui la memoria.

L’appuntamento di domenica

Per domenica a Portacomaro si sono messi in movimento molte persone.
L’obiettivo principale ora e’ trasferire la memoria.
Cosi le insegnanti delle Medie e le animatrici della Biblioteca hanno ripreso, come da diversi anni, il laboratorio “Le mani in pasta” per insegnare agli alunni la preparazione dei dolci secondo le ricette delle nonne e delle bisnonne.
Le cuoche della Pro loco hanno preparato altre torte e parecchi chili di Caritin.
Agriturismi e ristoranti della zona hanno aderito ad una proposta avanzata dai vari soggetti che concorrono alla festa per fare in modo che i dolci tradizionali vengano proposti con continuità nei vari menu non solo in occasione della festa di aprile.
Ci vediamo a Portacomaro, domenica: con la banda, i bambini in costume tradizionale, carità e caritin…E un brindisi con il Grignolino Laudato della Vigna del Papa.

Andrea Cerrato

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