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Attualità

Nel bilancio 2013 l'aumento
dell'Imu sul settore produttivo?

Da fonti vicine all’Assessorato al bilancio sembra che la scelta sia quella di puntare ad aumentare il prelievo sui beni produttivi e su chi possiede più immobili lasciando invariata l’aliquota sulle prime case. La decisione comunque andrà presa entro il 30 aprile, quando le nuove aliquote dovranno essere pubblicate sul sito del ministero dell'Economia e delle finanze…

Tagli ai trasferimenti e servizi in bilico. Per far quadrare i bilanci comunali sembra ormai obbligata la scelta di aumentare le aliquote dell’Imu. Ad Asti dalle prime indiscrezioni sul bilancio 2013 sembra che le maggiori entrate dell’Imu dovrebbero ammontare a circa un milione duecentomila euro. Diciotto euro a testa malcontati per ogni astigiano bambini compresi. Ovviamente essendo questa un’imposta reale, basata su un diritto, colpirà in modo mirato. E quindi l’aggravio peserà in modo differenziato sulle tasche degli astigiani. Da fonti vicine all’Assessorato al bilancio sembra che la scelta sia quella di puntare ad aumentare il prelievo sui beni produttivi e su chi possiede più immobili lasciando invariata l’aliquota sulle prime case.

Per gli aumenti invece la regola sembra quella dell’un per cento. Dovrebbero aumentare i fabbricati locati a canone agevolato di fascia alta e allo stesso modo i fabbricati concessi in uso gratuito a parenti in primo grado per cui l’aliquota passerebbe dallo 0,66 allo 0,76 per cento. Stesso aumento per i fabbricati delle imprese costruttrici e per le aree edificabili. Aumento in vista anche per i fabbricati posseduti e utilizzati direttamente da imprese artigiane e locati a canone calmierato sempre a imprese artigiane e ai fabbricati posseduti direttamente per il commercio al dettaglio con superficie minore di duecento cinquanta metri quadri o locati a canone calmierato.

Ultima novità dovrebbe essere la maggiorazione di 0,10 punti percentuali per chi possiede più di due fabbricati oltre l’abitazione principale e pertinenze.  Difficile in questo momento qualsiasi tipo di commento anche perché si parla di ipotesi. Ma il tempo stringe. Infatti la prima chiamata per procedere alla revisione delle aliquote Imu 2013 dovrebbe essere il 30 aprile data entro la quale pubblicare le nuove aliquote sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze e comunque a giugno scatta la prima rata. Poco tempo per trovare mediazioni con le categorie interessate.

Di sicuro la matassa da sbrogliare è complicata e i tagli ai trasferimenti incidono terribilmente. Però. C’è un però. O meglio due. La riforma federalista era stata pensata a parità di prelievo per i cittadini. Ad ogni aumento delle imposte locali sarebbe dovuto corrispondere una pari riduzione del prelievo statale. Che ovviamente non c’è stata. In secondo luogo resta il dubbio se l’aumento delle aliquote sul settore produttivo sia davvero una buona scelta. Forse no, ma non vorremmo essere noi a decidere.

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