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Attualità

Da tre anni sempre la stessa Mal'Aria
Il 18/2/2012 la giornata con più smog

Diffusi di dati di Legambiente nell'ambito della campagna per la sensibilizzazione all'uso di mezzi pubblici e alla limitazione del traffico di veicoli privati. Asti ha valori simili negli ultimi tre anni ma è compressa fra Alessandria e Torino, ai vertici della classifica come Comuni più inquinati d'Italia

Il giorno astigiano in cui abbiamo respirato la peggiore aria possibile? E' stato il 18 febbraio dell'anno scorso, nel pieno dell'emergenza gelo-neve in cui i riscaldamenti andavano a palla e, mentre scaldavano le case, inquinavano il cielo sopra di noi. E' quanto emerge dall'analisi della tabella sulle PM10 elaborato da Legambiente per Mal'Aria, la campagna di sensibilizzazione sulla gravità del problema smog. «La media degli ultimi tre anni ci dimostra che, nonostante diverse situazioni climatiche -commenta Giancarlo Dapavo di Legambiente Asti – i livelli di inquinamento non cambiano in modo significativo».

La giornata nera del 18 febbraio 2012 è quella in cui, in tre anni, si sono raggiunti per la prima volta i 183 microgrammi per metro cubo registrati nella centralina Baussano contro il limite giornaliero di 50 microgrammi.
Mediamente sfioriamo ogni anno un centinaio di giorni di superamento delle Pm10 anche se poi, nella media annuale, siamo al di poco sopra il limite. Il problema è che, al di là della situazione astigiana, la nostra città si trova esattamente a metà fra Alessandria e Torino: la prima guida la classifica di città più inquinata d'Italia e la seconda la segue di tre posizioni. Considerando che lo smog non è un'entità ferma e contenuta, è molto probabile che anche il nostro territorio sia compromesso dalle situazioni drammatiche dei due capoluoghi di provincia.

«Le soluzioni sono quelle sperimentate da decenni in tutta Europa -suggerisce Dapavo – dall'incremento dei trasporti pubblici alle piste cilabili urbane, alle zone pedonali e zone a traffico limitato passando per le zone protette da zone 30. Considerando poi che l'Oms – conclude l'esponente di Legambiente – ha dichiarato gravemente dannosa per la salute la combustione del gasolio, sarebbe auspicabile limitare la circolazione dei mezzi diesel con qualsiasi sistema di limitazine degli inquinanti compresi gli euro. L'unica giustificazione per l'uso di autobus euro6 è la necessità di incrementare il trasporto pubblico».
Una dichiarazione, quest'ultima, che si collega alla decisione dell'Asp di acquistare nuovi 24 autobus diesel Euro6 da immettere nella viabilità pubblica cittadina fra la fine del 2013 e l'inizio del 2014.

Daniela Peira

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