Cerca
Close this search box.
Avis serata plastica
Attualità

Dall’acqua ai crostacei, i pericoli a tavola legati all’invasione della plastica

La dietologa Maria Luisa Amerio è intervenuta alla serata organizzata dall’Avis nell’ambito della rassegna “Ambiente & salute”

La plastica che finisce in tavola

Chiunque può constatare la grande quantità di plastica sparsa nei fiumi e nel mare, ma non tutti sanno che molta parte di essa, al termine di un lungo percorso, finisce sulla nostra tavola.
Su questo tema si è svolta domenica scorsa, allo Spazio Kor, una serata della rassegna “Ambiente & salute” organizzata dall’Avis comunale di Asti nell’ambito delle celebrazioni dell’80° anniversario di fondazione.
«L’Avis è sempre stata attenta al rapporto esistente fra salute e ambiente – ha detto la presidente dell’Avis comunale, Bruna Accornero – per cui, con la collaborazione dell’Associazione “Cinemambiente” di Torino, abbiamo organizzato alcuni incontri e proiezioni sull’argomento».
Marcello Coppo, vicesindaco di Asti, si è congratulato per la sensibilità mostrata dall’associazione, mentre Gaetano Capizzi, presidente di “Cinemambiente” ha presentato un filmato dedicato alla presenza della plastica nei mari, un fenomeno che ha raggiunto dimensioni enormi ed inquietanti, di cui bisogna prendere conoscenza. Negli oceani ci sono oltre 50 milioni di pezzi di plastica, per un ammontare di oltre 236.000 tonnellate, sparsi ovunque sulla Terra e individuati persino nei ghiacci del Polo Nord. I giornalisti Beppe Rovera e Franco Borgogno (quest’ultimo è anche divulgatore scientifico) hanno poi animato il dibattito che ha avuto per protagonista la dott.ssa Luisa Amerio, già primario di Dietologia e Nutrizione clinica all’ospedale “Cardinal Massaia”.

La plastica nel mare

«La plastica che si vede in superficie – ha spiegato Beppe Rovera – è una minima parte di quella dispersa nel mare. Dopo un certo tempo la plastica si frantuma in pezzetti piccolissimi, inferiori al diametro di un capello e non sappiamo che fine faccia, quanta se ne depositi sul fondo e quanta invece entri nella catena alimentare dei pesci, per essere poi mangiata da noi».

La situazione del Mediterraneo

«Il Mediterraneo è il mare con la maggior quantità di plastica sulla Terra – ha aggiunto Borgogno – ma ci sono nano plastiche anche nei ghiacci dell’Artico: la cosa è molto pericolosa perché sono il mare ed il sole a permettere la vita».

Le conseguenze sull’alimentazione

Quanto la plastica sia presente nella vita quotidiana e nell’alimentazione lo ha spiegato la dottoressa Amerio: «Si è trovata plastica anche nell’acqua e noi mangiamo plastica in alta percentuali in mitili (come le cozze) e crostacei. La mangiamo nei cibi molto caldi in contenitori plastici e la beviamo dalle bottiglie che nel tempo rilasciano sostanze nocive: mai bere l’acqua rimasta in auto per tutto il giorno. E’ negli shampoo, nella crema da barba, nei prodotti di bellezza, ovunque. Gli additivi nella plastica sono pericolosi e non ci sono accordi sulle dosi nocive: sostanze come i difosfati A e gli ftalati alterano l’equilibrio ormonale, per cui bisogna essere consapevoli del danno che essi possono provocare. Alcune sostanze agiscono su diabete e obesità, anche se non è ancora provata la loro cancerogenità: per salvaguardare noi e l’ambiente dobbiamo usare meno plastica, tornando al vetro ed alla stoffa con fibre naturali».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale