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Domenica di shopping, ma non in corso Dante
Attualità

Domenica di shopping, ma non in corso Dante

Il Comune ha deciso di chiudere la circolazione sabato pomeriggio e domenica, anche venendo incontro alle richieste di molti commercianti di corso Dante, ma domenica, alle 16.30, quasi nessun negozio coinvolto dalla sperimentazione aveva le serrande alzate

Domenica, mentre nella zona nord di Asti si celebrava il “De profundis” dello storico Hotel Salera, in corso Dante e in una piccola porzione di corso Alfieri, tra piazza Alfieri e via Fontana, il Comune ha sperimentato la pedonalizzazione della via per abbattere il traffico e l’inquinamento da smog e per agevolare lo shopping nei negozi del centro. Un test avviato due settimane fa, rilanciato con apposita ordinanza lo scorso week end e che continuerà fino a febbraio. Il Comune ha deciso di chiudere la circolazione sabato pomeriggio e domenica, anche venendo incontro alle richieste di molti commercianti di corso Dante, ma domenica, alle 16.30, quasi nessun negozio coinvolto dalla sperimentazione aveva le serrande alzate. Solo qualche bar, il negozio dei cinesi e un paio di altre attività, sotto i portici Rossi, sono rimasti aperti forse sperando che la mancanza di auto potesse essere un incentivo al passaggio dei pedoni.

Invece tra un corso Dante deserto e un corso Alfieri semi vuoto (almeno nella parte interessata dalla sperimentazione) non solo i pochi pedoni non hanno fatto shopping, ma si è riproposto il problema di come riuscire a trasformare il centro in un luogo accogliente, vivo e ricco di attrattive anche nei giorni festivi. Tutto questo a un mese dal Natale. «Il problema del commercio in crisi c’è da tempo e non lo si risolve chiudendo una strada – commenta Andrea Visconti, presidente di Confesercenti – Se si pedonalizza, ma nello stesso tempo non si creano eventi di richiamo si rischia di fare un buco nell’acqua. Spero che il primo week end senz’auto non sia anche l’ultimo, ma cerchiamo di essere ottimisti».

Anche il direttore di Ascom Confocommercio, Claudio Bruno, conferma che la domenica pedonale non ha avuto successo. «Probabilmente serviva dare qualche informazione in più sulla pedonalizzazione, ma da parte dei commercianti è necessaria una miglior partecipazione anche perché il Comune ha deciso di procedere con la chiusura accogliendo le loro richieste». E’ vero che aprire un negozio di domenica equivale a fare un investimento in termini di costi, spesso senza alcuna garanzia sui benefici che ne derivano, ma l’immagine di una città spenta, lontana dalle logiche turistiche che si vedono altrove, si scontra con un dato di fatto: domenica pomeriggio corso Alfieri, dal bar Cocchi a piazza Roma, e i portici Anfossi erano pieni di gente. Questo significa che i pedoni ci sono se si dà loro motivo per raggiungere una zona e di certo i negozi aperti sono la prima attrattiva, non solo per i turisti.

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Riccardo Santagati

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