Il Giorno della Memoria
Numerose le iniziative astigiane in programma per commemorare le vittime dell’Olocausto in occasione del Giorno della Memoria, che cade il 27 gennaio.
Ad illustrarle, lunedì in Municipio, gli assessori Elisa Pietragalla e Gianfranco Imerito insieme a Luigi Florio (Associazione Italia-Israele) e Mario Renosio (direttore Israt). «Quest’anno – ha esordito Florio – l’Associazione Italia-Israele, con il Comune e l’Israt, ha scelto la sinagoga, invece del cimitero ebraico, per ricordare le vittime della Shoah. Un monumento che si vuole far conoscere e che venerdì 25 gennaio, dalle 10, ospiterà chi vorrà partecipare al Giorno della Memoria». Per l’occasione gli studenti di due classi del liceo classico Alfieri leggeranno brani di Primo Levi; in programma anche un intervento della vice presidente della comunità ebraica di Torino Alda Guastalla.
«Sarà un momento di ricordo, non di celebrazione – ha sottolineato Renosio – preceduto da diverse iniziative. Tra queste l’inaugurazione della mostra (giovedì 24 gennaio alle 17) “La memoria e le carte” all’Archivio di Stato in via Govone 9. Aperta fino al 22 febbraio, ha l’obiettivo di far conoscere, attraverso documenti, una delle pagine più brutte della nostra storia».
Le altre iniziative
Le iniziative sono cominciate già ieri (martedì) al CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) con un appuntamento caratterizzato da narrazioni, letture e musiche per raccontare gli orrori del genocidio visti attraverso gli occhi dei bambini. Quindi saranno in programma venerdì 25 gennaio a Nizza Monferrato: presso il Foro Boario, alle 10 e alle 20.30, si terrà la lezione-spettacolo “Le parole della memoria” che vedrà protagonisti gli studenti della scuola media. E ancora, sabato 26 gennaio, alle 15 nella biblioteca civica di Mongardino, si terrà la seconda edizione de “I bambini leggono la Shoa”: Infine, sempre sabato 26 alle 21 a Castello d’Annone, sarà proiettato, nel Nuovo Salone Comunale, il documentario “Memoria. i sopravvissuti raccontano”. «Sopravvissuti che ad Asti furono solo tre – ha concluso Renosio – tanto da cancellare l’intera comunità ebraica, che per esistere e celebrare i suoi riti doveva essere formata da un minimo di 10 maschi adulti».