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Il carcere di Quarto diventerà ad alta sicurezza
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Il carcere di Quarto diventerà ad alta sicurezza

Durante una recente seduta del Consiglio Regionale, il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, ha presentato all’Aula la relazione delle attività svolte durante l’anno 2015-2016. «In particolare

Durante una recente seduta del Consiglio Regionale, il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, ha presentato all’Aula la relazione delle attività svolte durante l’anno 2015-2016. «In particolare, per ciò che riguarda la città di Asti – spiega il Consigliere Angela Motta – è emerso che si sta completando il difficile processo di trasformazione da ‘Casa circondariale a Casa di reclusione ad Alta Sicurezza’».

Come già emerso durante la mia visita di ottobre insieme al Garante, le difficoltà oggettive della trasformazione e le relative problematiche di riorganizzazione vengono acuite da una carenza di personale cui fa da contrappeso un sovraffollamento della struttura. Il carcere di Quarto, infatti, risulta il più sovraffollato della nostra Regione, con 286 detenuti a fronte di una capienza di 207 posti, con un tasso di sovraffollamento del 138%. Tra questi, una decina di detenuti sono a lunga o lunghissima detenzione. La situazione astigiana sta però per essere alleggerita, in conseguenza all’imminente apertura del nuovo padiglione della Casa di reclusione di Saluzzo. La nuova ala, infatti, già completata, potrà ospitare fino a 196 reclusi. Non solo, ad Asti proprio nel mese di ottobre, è stata nominata la figura del ‘Garante comunale delle persone private della libertà personale’.

A ricoprire l’incarico la dottoressa Anna Cellamaro, con l’obiettivo di promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione di servizi da parte delle persone private o limitate nella libertà personale. «Credo che l’apertura della nuova ala di Saluzzo – conclude Angela Motta – rappresenti un passo importante nella delicata gestione dei detenuti e mi auguro che possa costituire un miglioramento effettivo delle condizioni di vita dei reclusi da un lato, e del personale al lavoro dall’altro. Durante la mia visita ad ottobre presso il carcere di Quarto, ho potuto constatare la grande professionalità e disponibilità da parte della direttrice e di tutto il personale della struttura astigiana, nonostante i grandi problemi. Credo che l’impegno delle istituzioni non debba fermarsi a questo primo risultato».

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