In bici dalle montagne alla foce del Brenta
Luca Lungo Vaschetto è un ciclista astigiano dei Cai, che ama la mountainbike, come la montagna e il canto corale. Lo scorso anno, durante il periodo di vacanza, aveva affrontato un viaggio particolarmente lungo da Aosta a Palermo in bicicletta.
Quest’anno ha voluto dedicarsi maggiormente alle montagne andando dall’Alta Valle Isarco alla fioce del Brenta, sempre in mountainbike. Ha incontrato gente, abitudini, usanze e luoghi bellissimi. Anche questa volta è lui stesso a raccontarci questa bella ed emozionante avventura.
Partenza da Vipiteno
La nuova avventura ancora tutta italiana mi ha portato da Vipiteno, nell’Alta Valle Isarco, a Chioggia, la piccola Venezia, dove il fiume Brenta sfocia nel mare. La pedalata di 9 giorni è terminata lo scorso 19 agosto dopo aver attraversato due Regioni del Nord-Est per un totale di 811 km. e un dislivello di oltre 6.700 metri.
Un tragitto di nuovo perfetto, nessun problema né alla bici né a me, e spaesaggi,
ono riuscito ad affrontare nei migliori dei modi tutte le tappe, dalle montagne alla laguna veneta (Vipiteno, Merano, Bolzano, Bressanone, Dobbiaco, Pieve di Cadore, Belluno, Valdobbiadene, Treviso, Chioggia).
Un percorso più breve ma difficile da preparare
Un percorso più breve rispetto a quello dell’anno passato che mi aveva visto impegnato nella traversata integrale dell’Italia, ma non banale, un viaggio faticoso, soprattutto nelle prime tappe alpine, che ha richiesto un buon allenamento e un’organizzazione non indifferente per lo studio del tracciato, la prenotazione dei posti tappa, un “lavoro” divertente che mi ha coinvolto per diverso tempo prima della partenza.
Mi sono riempito di bellezza
Mi sono riempito di bellezza ed emozione transitando dai passi dolomitici oltre i 2000 metri di quota alle piste ciclabili lungo i fiumi e gli estesi vigneti e meleti, fino alle magiche e colorate architetture dei lidi veneti.
Con la mia bici di 22 kg carica di bagagli ho superato tante indimenticabili salite come il Passo Duran, Passo Giovo, quella da Misurina alla forcella Lavaredo e la fatica si è fatta sentire particolarmente sul tratto Pieve di Cadore-Belluno di 90 chilometri con un dislivello complessivo di 1.700 metri.
Parecchi chilometri sono stati macinati sulle più famose piste ciclabili (Val Passiria, Val Pusteria, la Ciclabile delle Dolomiti verso il Cadore) frequentate da parecchi cicloturisti europei. Quasi ogni valle del Trentino-Alto Adige e del Veneto è percorsa da una ciclo via con fondo asfaltato o misto, dove grandi e piccini possono pedalare e divertirsi in totale sicurezza lontani dal traffico. Chilometri e chilometri di piste, la più lunga che ho percorso è stata quella del fiume Sile da Treviso a Jesolo, 86 chilometri.
La promozione del cicloturismo
Sono Regioni che da parecchi anni promuovono il cicloturismo, ci sono infrastrutture bellissime, ben tenute e segnalate che si collegano ai percorsi europei, il turista lì arriva perché trova quello che gli serve e genera con la sua vacanza un indotto enorme.
Mi auspico che anche da noi in un prossimo futuro vedremo realizzate opere simili.
Passione, volontà, determinazione
Passione, volontà, determinazione, intelligenza e organizzazione sono elementi indiscutibilmente necessari in viaggi del genere. Sono arrivato alla fine perché non ho spinto la bici solo con le gambe, ma anche con il cuore.
Tanti amici mi hanno seguito sui social durante il viaggio, la foto che mi ritrae alla forcella Lavaredo alla base delle Tre Cime ha ricevuto moltissimi like ed è stata commentata con citazioni di incitamento e ammirazione.
Le bellezze si scoprono anche in bici
Le bellezze del nostro paese si scoprono bene anche in bici; in pochi giorni si possono attraversare grandi territori diversi l’uno dall’altro, perché quello che caratterizza il nostro Paese è proprio un insieme di bellezze e diversità uniche al mondo.
La bici è una forma di turismo lento, sostenibile e anche uno sport certamente non facile. Coprire grandi distanze in pochi giorni come ho fatto non è affatto semplice.
Da parecchi anni sono anche appassionato di fotografia e invito tutti Voi lettori a rivivere le mie emozioni grazie al video-documentario che sarà presentato in diverse Associazioni della città dal prossimo dicembre in avanti.