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Attualità

In Comune commissioni da rivedere
Giugliano: «Ricorrerò al Tar»

La composizione dei gruppi consiliari e delle commissioni permanenti è all'origine di un casus belli politico. Dal suo insediamento (maggio 2012) il Consiglio è profondamente cambiato: eletti

La composizione dei gruppi consiliari e delle commissioni permanenti è all'origine di un casus belli politico. Dal suo insediamento (maggio 2012) il Consiglio è profondamente cambiato: eletti che hanno lasciato il proprio gruppo (Maurizio Cadeddu, ex Moderati oggi Indipendente; Marcello Coppo, fuoriuscito dal Pdl per Fratelli d'Italia e quindi entrato nella Lista Civica; Angela Quaglia e Fabrizio Imerito, eletti nel Pdl e poi confluiti in Forza Italia; Piero Ferrero, rimasto da solo nel Pdl che però, ufficialmente, non è più un gruppo), altri che sono usciti dalla compagine perché la stessa ha abbandonato la maggioranza (Paolo Crivelli, ex Uniti per Asti, oggi Indipendente) senza contare l'ex gruppo dell'Idv i cui eletti (Renzo Viarengo e Lillo Pellitteri) hanno aderito a Territorio è Cultura.

In questo movimento di consiglieri c'è anche chi è rimasto a fare gruppo da solo il quale, come previsto dal regolamento, non può però essere definito tale essendo venuto meno il numero minimo di due persone necessario a costituire un vero e proprio gruppo. E' il caso di Anna Bosia (Uniti per Asti) che dopo la fuoriuscita di Crivelli è rimasta capogruppo di se stessa o di Raffaele Giugliano (Moderati) finito nella stessa situazione della Bosia dopo l'abbandono di Cadeddu. Tutti questi movimenti sono stati registrati dal presidente Maria Ferlisi che, in una nota del 2 settembre scorso, ha invitato Bosia, Cadeddu, Coppo, Crivelli e Giugliano «a comunicare quanto prima l'eventuale intenzione di entrare a far parte di gruppi già esistenti o di costituire nuovi gruppi, formati da almeno due consiglieri».

In pratica il presidente ha detto loro di aderire a gruppi (Coppo l'ha fatto) o, in caso contrario, non potranno più partecipare alle commissioni consiliari, se non come osservatori senza diritto di voto, e neanche presiederle. Il problema delle presidenze si è posto con Bosia (presidente ai Lavori Pubblici sebbene all'opposizione) e con Giugliano (presidente della commissione Commercio e Sviluppo Economico). Ed è proprio quest'ultimo a criticare il presidente Ferlisi contestando la comunicazione ricevuta e l'obbligo di doversi aggregare ad altri pena la perdita, nella migliore delle ipotesi, della prerogativa di capogruppo dei Moderati e, nella peggiore, la scomparsa, almeno sulla carta, del gruppo stesso.

«Voglio avere gli stessi diritti dei miei colleghi e, dal momento che è permesso a singoli consiglieri rappresentare i propri gruppi nelle commissioni, non vedo perché a me debba essere preclusa questa possibilità solo perché Cadeddu, e non il sottoscritto, ha abbandonato il gruppo -? commenta Giugliano ?- Io sono stato votato dai cittadini nei Moderati e poi rivotato dai consiglieri ottenendo la carica di presidente della commissione Sviluppo Economico. Sarò coerente fino alla fine e non ho alcuna intenzione di entrare né in altri gruppi che non sia quello dei Moderati né nel gruppo misto. Se c'è un regolamento che impedisce ad un cittadino eletto di poter svolgere il proprio mandato allora è il caso che quel regolamento venga cambiato, cosa che potrebbe essere fatta in tempi brevissimi. In caso contrario -? conclude il consigliere -? sono pronto a portare le mie istanze anche al TAR».

Per il presidente Ferlisi le replica del consigliere Giugliano ha destato «stupore per il contenuto e dispiacere per i toni utilizzati» ma la stessa ribadisce «di aver operato nel rispetto delle norme e delle prerogative a ciascuno spettanti, garantendo, nei confronti di tutti, imparzialità e correttezza». Insomma, un passo indietro del presidente Ferlisi non sembra essere possibile, non nei termini suggeriti dal consigliere Giugliano. «Ho dato una copia del regolamento a tutti i consiglieri quando sono stati eletti – conclude Ferlisi – Entrando in Consiglio si accetta di rispettarlo».

r.s.

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