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Attualità

Palazzo Mazzetti, le tele tornate alla luce
e i tesori del deposito

Erano quasi del tutto sconosciute le tele esposte da aprile a settembre a Palazzo Mazzetti, in occasione della mostra "Asti nel Seicento". Astigiani e turisti hanno potuto ammirare in prima

Erano quasi del tutto sconosciute le tele esposte da aprile a settembre a Palazzo Mazzetti, in occasione della mostra "Asti nel Seicento". Astigiani e turisti hanno potuto ammirare in prima persona opere che un attento restauro, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ha riportato al loro splendore. Nelle sale del palazzo è stata esposta una selezione di dipinti, di incisioni e di tessuti particolarmente significativi per qualità artistica e rilevanza storica, individuati nel corso della ricerca condotta dal gruppo di studio dell'Università degli Studi di Torino sul territorio della provincia di Asti.

Il pubblico ha risposto con entusiasmo, affollando Palazzo Mazzetti soprattutto in occasione delle festività e del periodo estivo. Tra le opere più significative, è tornata alla luce l'imponente pala raffigurante la Madonna del Rosario un tempo collocata nella perduta chiesa dei Domenicani della Maddalena (attualmente in San Paolo); erano invece provenienti da Roma la Beata Vergine d'Oropa con i SS. Elena, ed Eusebio e il ritratto di Giacomo Goria, vescovo di Vercelli, del lucchese Pietro Paolini, risalente al 1650.

L'operazione di recupero ha permesso di scoprire un inedito per l'iconografia del santo patrono, la tela di San Secondo a cavallo proveniente da Villanova. Terminata a fine settembre, la mostra ha ora lasciato spazio a un nuovo percorso espositivo. Fino al 31 dicembre Palazzo Mazzetti ospiterà "Dal cuore del museo", un'esposizione che offre l'opportunità di scoprire una parte importante del patrimonio custodito nei depositi e racconta le vicende del Museo Civico attraverso la storia dell'arte, del costume, degli artisti, dei luoghi e dei collezionisti (chiuso il lunedì, ingresso libero dalle 10.30 alle 18.30).

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