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Attualità

Provincia, con le dimissioni di Monti
si riapre uno spiraglio di salvezza

Anche il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo sarà questa mattina a Roma per cercare di fermare la conversione in legge del decreto che sopprime molte province italiane, tra cui quella di Asti. Sulla riforma delle province pende il giudizio della Corte Costituzionale e la possibile decisione del Pdl di sollevare la pregiudiziale di costituzionalità che manderebbe al macero quasi tutto il decreto…

Oggi si svolgerà a Roma l’ennesimo e probabilmente ultimo tentativo dei sindaci dei capoluoghi di provincia di impedire l’abolizione degli enti locali come previsto dal decreto legge all’esame in Senato. Alle 11, in piazza delle Cinque Lune (nei pressi di Palazzo Madama) i primi cittadini parteciperanno ad un sit in per chiedere al Governo di ripensarci. Il Governo ha invece definito il riordino delle Province come provvedimento prioritario da convertire in legge prima della fine anticipata della Legislatura. «La mancata approvazione del decreto legge di riforma del sistema delle Province potrebbe portare al caos istituzionale, perchè non si saprebbe più a chi vanno le competenze (dalle strade alle scuole, dai rifiuti alla pianificazione territoriale) attribuite a queste all’esito del riordino, e ci vorrebbero nuove leggi dello Stato per assegnarle» si legge in una nota dal dipartimento delle Riforme del Ministero della Funzione Pubblica.

Asti, che secondo il documento sarà accorpata con Alessandria, attende con ansia di conoscere il proprio destino sul quale pende anche la pronuncia della Corte Costituzionale. A questo proposito sembra che il Pdl abbia intenzione di sollevare la pregiudiziale di costituzionalità dell’intero provvedimento redatto dal ministro Patroni Griffi. Se così fosse il documento rischia di finire al macero perché dovrebbe essere rivisto nel suo complesso. Questa mattina anche il sindaco Fabrizio Brignolo sarà a Roma per protestare contro il taglio delle 35 province di cui sembra che se ne salverebbero comunque alcune, facendo scendere il numero di quelle cancellate. Un esempio su tutti è quello che riguarda la maxi provincia Livorno – Lucca – Massa – Pisa che dovrebbe invece dividersi nelle due province di Pisa-Livorno da una parte e Lucca-Massa Carrara dall’altra.

«Questo e’ il momento decisivo – dichiara Brignolo – perché l’accorciamento della durata della legislatura, conseguente alle annunciate dimissioni di Monti, impone al Parlamento di scegliere quali provvedimenti convertire, giacché non avrà il tempo di esaminarli tutti: è quindi particolarmente importante che facciamo sentire la nostra voce, per evitare che venga riconosciuta priorità a questo iniquo provvedimento. Purtroppo – aggiunge – pare che il Governo sia deciso a procedere nella conversione del decreto, perché pur essendo palesemente incostituzionale e inutile ai fini dei risparmi di spesa, è meno scomodo di provvedimenti come la legge elettorale o i tagli ai costi dei Ministeri, che sarebbero più rispondenti ai bisogni dei cittadini ma incontrano l’ostilità dei partiti».

Riccardo Santagati
Twitter: @riccardosantaga

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