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Quaglia: «Città più sicura, difenderò ospedale»
Attualità

Quaglia: «Città più sicura, difenderò ospedale»

Intervista alla candidata sindaco: «Ho lavorato per fare una lista civica. Asti ha bisogno di poca politica e di tanto lavoro»

La notizia della candidatura a sindaco di Angela Quaglia, che ha creato qualche scompiglio nella compagine di centrodestra, in fondo non era poi una notizia. Sì, perché della sua candidatura ne stava parlando ufficiosamente da oltre un anno e in tutto questo tempo ha lavorato, si è documentata e si è preparata per raggiungere questo obiettivo. Tutti sapevano della sua volontà, per cui oggi la stessa interessata si stupisce di questo stupore, di tutto questo scompiglio.

Lei appare serena, sicura della sua scelta e certa di non tornare indietro. «Ho lavorato per fare una lista civica. Asti ha bisogno di poca politica e di tanto lavoro – ha detto Angela Quaglia in un’intervista rilasciata al nostro giornale – Di cose da fare ce ne sono parecchie. Ho cercato persone valide, capaci e ho trovato un gruppo di persone intenzionate a mettere la loro esperienza e la loro capacità al servizio della città».

Il programma elettorale è pronto?

«Ci stiamo lavorando; siamo a buon punto. La nostra sarà una lista che baderà al concreto, trasversale. Non mi interessano gli schieramenti politici. Mi interessano le idee, gli obiettivi da raggiungere. Se qualcuno (anche partiti) vorrà appoggiare la mia lista faccia pure, sarà il benvenuto».

Puoi elencare alcuni degli obiettivi da raggiungere?

«Prima cosa diremo No al teleriscaldamento nell’area dell’ospedale, che anzi dovrebbe diventare un’area verde, un parco della salute. Poi metterò in piedi una giunta forte, al contrario di cosa ha fatto l’attuale sindaco. Realizzeremo un’area pedonale vera in centro, e regolamenteremo gli orari dei mercati, da concordare ovviamente con gli ambulanti. Destineremo molte risorse per la manutenzione e la pulizia della città, che dovrà diventare una vera e propria bomboniera in ogni angolo, periferie comprese».

E per i temi caldi di sicurezza e lavoro, cosa avete in cantiere?

«Potenzieremo i vigili urbani, alcuni dei quali verranno decentrati»

Cosa intendi con questo?

«Intendo dire che la città verrà suddivisa in zone e a ciascuna di queste verranno affidati due vigili, che diventeranno il punto di riferimento di quell’area. Parleranno con la gente, acquisiranno informazioni e questo creerà più controllo e tranquillità. Poi bisognerà parlare con i vertici delle forze dell’ordine per individuare le strategie migliori per aumentare il grado di sicurezza. E non ci accontenteremo di sentirci dire “stiamo lavorando”. Vogliamo risultati concreti».

E gli zingari?

«Bisognerà essere rigorosi nella gestione del campo nomadi. Chi è residente può rimanere ma pagando le utenze come tutti gli altri cittadini».

Cosa avete in programma per favorire il lavoro?

«Cercheremo di individuare figure che vadano a cercare aziende da portare sul territorio. All’Enofila bisognerà portare il cinema, che è collegato a molte attività collaterali e potrà dare lavoro a sartorie, elettricisti etc… etc… E poi abbiamo delle eccellenze gastronomiche da sfruttare. Mettiamole in evidenza. Puntiamo su quelle e non su catene che sono uguali in ogni città».

Concludiamo parlando della salute.

«Se diventerò sindaco cercherò di contenere i danni della riforma sanitaria. L’ospedale ha molti problemi da risolvere. Il Pronto Soccorso non riesce a scaricare gli utenti nei reparti in quanto mancano i posti letto, che devono essere aumentati. Poi Asti ha bisogno di un Hospice, che potrebbe essere realizzato nella Casa di Riposo Città di Asti, dove invece stanno pensando di mettere i profughi. Poi bisognerà ottenere più soldi dall’Unione Europea ed io creerò un ufficio che si occuperà proprio di questo e dovremo risparmiare molto sulle spese inutili e superflue. Cercheremo anche l’appoggio dei volontari».

Con il sindaco Galvagno avete governato la città per cinque anni. Queste cose non le avete fatte?

«Beh! il sindaco allora era Galvagno. Io sono un’altra cosa e questi progetti li voglio portare a termine. Penso di non avere mai tradito la fiducia di nessuno».

Flavio Duretto

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