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Attualità

Asti: riapre il Verdi in forma “privatizzata”

Ecco come il Comune rilancerà l’istituto civico Verdi di via Natta

E’ quindi confermato: la gestione dell’Istituto di Musica “G. Verdi” di via Natta sarà esternalizzata. A prendere in appalto il servizio per i prossimi cinque anni sarà l’Associazione de “I Musici di Santa Pelagia” di Torino, che ha vinto il bando emesso dal Comune di Asti. All’associazione andranno 64mila euro l’anno di contributi pubblici per le spese di gestione e, ci dicono, l’amministrazione comunale resterà un partner attivo delle iniziative della scuola. In attesa della conferenza stampa prevista per la prossima settimana e nel corso della quale verranno resi noti i termini dell’accordo tra la nuova gestione e il Comune, abbiamo voluto incontrare Savino Bellasalma, il nuovo Direttore dell’istituto.

Dal passato al futuro

L’obiettivo di Bellasalma e del suo staff è innanzitutto quello di «riportare agli antichi splendori la scuola di musica astigiana». Nonostante una lunga tradizione accademica, il prestigio dell’istituto Verdi si era col tempo offuscato. «Intendiamo attivare tutti i corsi “classici”di tipo propedeutico e nel corso dei prossimi cinque anni pensiamo di introdurre nuove metodologie di apprendimento, più in linea con i tempi e con la sensibilità dei ragazzi» ci spiega Bellasalma, il quale ha aggiunto: «La tecnologia è sempre più presente nel mondo della musica. Non vogliamo porci nessun limite. Lo strumento tecnologico racchiude in sé una potenzialità di espressione artistica che non va sottovalutata». Quanto al riconoscimento dei titoli, come obiettivo vi è quello di stringere una convenzione con il Conservatorio di Torino per il conseguimento degli esami intermedi o del diploma. Per quanto riguarda i docenti,che per quest’anno scolastico dovrebbero essere circa una ventina, una parte degli insegnanti potrebbero provenire già dal Conservatorio torinese anche se su questo punto, ci spiega Bellasalma, «sono in corso dei ragionamenti».

Confermati i docenti

Sì, perché interpellato in merito l’Assessore Gianfranco Imerito con delega alla Cultura ci ha spiegato come, almeno per il primo anno di gestione, verrà confermato l’attuale personale docente della scuola così come stabilito dal bando. «Sicuramente sarà opportuno incontrare l’Associazione per capire il futuro dei docenti del Verdi -spiega Imerito – Questa è una situazione che ereditiamo dalla Giunta precedente e ammetto che quando ho appreso di questa “privatizzazione” ne sono rimasto perplesso. In ogni caso il Comune continuerà a svolgere la sua opera di controllo e monitoraggio sull’attività dell’istituto». Al momento gli iscritti sono circa un centinaio anche se l’auspicio è quello di raddoppiare questi numeri nei prossimi anni. «Per ottenere questo risultato siamo consapevoli di dover offrire una didattica di livello – commenta Bellasalma – Inoltre abbiamo in programma progetti con le scuole e i licei astigiani e una serie di attività concertistiche con le quali coinvolgere la città». I piani sono dunque ambizioni e non si limitano a alla didattica “canonica”. Forte di questo impulso all’avanguardia, al Verdi si avrebbe l’intenzione di costruire una sorta di archivio dell’ “interpretazione”.

Si parte il 9 ottobre

In sostanza, grazie all’utilizzo di uno speciale pianoforte dotato di sensori sarà possibile analizzare anche sotto il profilo tecnico-scientifico l’esecuzione dei musicisti professionisti invitati per un’esibizione. Un modo per “scandagliare” il talento e scoprire in che modo un’esecuzione è percepita in modo gradevole dall’orecchio a dispetto di un’altra. Insomma, forte della sua trazione l’Istituto Verdi vuole adesso guardare al futuro in attesa dell’avvio delle lezioni previste per il prossimo lunedì 9 ottobre.

Lucia Pignari

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