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Rimborso alluvione: uno “schiaffo” da Roma
Attualità

Rimborso alluvione: uno “schiaffo” da Roma

Una doccia fredda sulla testa delle tante aziende alluvionate del 1994 che attendevano con ansia la votazione del maxiemendamento alla legge di bilancio contenente il testo che avrebbe finalmente posto fine a dieci anni di battaglie legali 

Una doccia fredda sulla testa delle tante aziende alluvionate del 1994 che attendevano con ansia la votazione del maxiemendamento alla legge di bilancio contenente il testo che avrebbe finalmente posto fine a dieci anni di battaglie legali per vedersi riconosciuto il diritto al rimborso dei contributi previdenziali per i tre anni seguenti l’alluvione così come venne accordato alle aziende siciliane in occasione del terremoto.

Un testo cui hanno lavorato consulenti del Comitato Alluvionati, parlamentari piemontesi e funzionari dell’Inps, ente interessato al rimborso. Sembrava solo più una formalità, l’approvazione da parte della Commissione, ma così non è avvenuto.

Il testo è passato ma profondamente modificato nei suoi contenuti e, così come è stato licenziato, non solo non risolve i problemi delle aziende che dovranno continuare ad intraprendere azioni legali davanti ai giudici per farsi riconoscere un diritto, ma si aggiungono nuove procedure fortemente criticate da chi di questa materia se ne intende.

(l’Agenzia delle Entrate) che non ha alcuna attinenza con contributi e premi che sono di competenza di altri Enti (INPS e INAIL), viene subordinato alla “possibile” futura emanazione di un ulteriore Decreto ad hoc (tutto da scrivere) che prevede la distribuzione di cifre (5 milioni a fronte dei 49 necessari) che più che una miseria che non risolve nulla rappresentano una elemosina umiliante – spiega Luca Matteja a nome del Comitato Imprese Alluvionate – La beffa finale, a prescindere dalle palesi inapplicabilità riassunte, è che comunque in ogni caso tali nuove istanze risulterebbero già decadute (prescritte), anche a voler considerare il più termine di 10 anni (anziché di 5) lo scorso 26 febbraio 2017>.

Una futura istanza, già scaduta 9 mesi fa, priva di soldi e fatta a un Ente sbagliato: questo è stato partorito in seno alla Commissione Bilancio per le aziende alluvionate piemontesi.

A fronte di questo risultato, il Comitato ha già annunciato che non starà a guardare e presto convocherà un’assemblea per decidere come agire.

 Daniela Peira

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