«La nostra è una netta opposizione a Rasero – ha spiegato – una figura di spicco della banca in testa a liste che si contraddicono tra loro e con una visione di città che abbiamo già visto e spesso contrastato»

«No assessorati, ma opere di bene». E’ con una battuta che Beppe Rovera, candidato a sindaco della lista civica “Ambiente Asti”, ha ufficializzato l’appoggio al Movimento 5 Stelle per il ballottaggio di domenica. Un sostegno quasi inevitabile, nato dopo essersi confrontato con gli altri candidati della sua lista e dopo aver parlato con i Cinque Stelle a proposito di progetti condivisi, ma sempre con la consapevolezza di voler fermare l’avanzata del centrodestra di Rasero, e dei suoi alleati. Rovera, con all’attivo quasi 2.000 voti al primo turno, ha detto senza giri di parole che sarebbe un male per Asti «la riproposizione del binomio destra-sinistra che ha paralizzato la città negli ultimi 20 anni». Lunedì mattina, nella sede di FuoriLuogo, lui e molti dei suoi candidati hanno voluto incontrare i giornalisti per chiarire ogni dubbio in vista del ballottaggio di domenica.

«La nostra è una netta opposizione a Rasero – ha spiegato – una figura di spicco della banca in testa a liste che si contraddicono tra loro e con una visione di città che abbiamo già visto e spesso contrastato. Con il voto a Rasero sappiamo bene dove si andrebbe a finire ed è per questo che abbiamo deciso di sostenere l’alternativa, pronti a dare una spallata al sistema. I Cinque Stelle possono rappresentare un’occasione di svolta irrinunciabile».

Appoggio sì, ma non incondizionato e con alcune divergenze importanti emerse durante i confronti con i referenti del Movimento. Rovera è stato chiaro: con i pentastellati ci sono punti di contatto importanti, ma anche divergenze marcate ed è per questo che «l’analisi del rapporto con loro è limitato alla città: non sposiamo la visione che hanno della politica in generale».

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Riccardo Santagati