165 fra schede nulle e bianche
Quelle scritte e quei segni sulle schede nulle non le ha viste, ma dai sorrisetti e dai commenti di presidente e scrutatori ha capito che fin da subito che erano rivolte a lui. Lui che del paese di Settime era l’unico candidato e, nonostante questo, non è stato eletto per mancanza di validità dei voti espressi.
Guido Rosina, avvocato, dopo i primi commenti conditi di amarezza per quanto accaduto, fa un’analisi serena del responso delle urne.
Settime ha 388 aventi diritto al voto; di questi domenica se ne sono recati 277 ai seggi. Lo spoglio è stato impietoso: Rosina ha ricevuto 112 preferenze ma anche 122 schede nulle e 43 schede bianche. Votazione annullata, da ieri è il commissario prefettizio Massimo Danielli che reggerà l’amministrazione del Comune coadiuvato dal sub commissario Barbara Buffa.
Non gli hanno perdonato lo Sprar
A Rosina, una buona parte dei suoi concittadini non hanno ancora perdonato di essere stato il primo comune astigiano ad avviare il progetto Sprar per l’accoglienza dei rifugiati. Un progetto che attivò otto anni fa durante la sua prima esperienza di sindaco e che portò in paese alcune famiglie con bambini piccoli provenienti dalla Siria e da altri Paesi in guerra. Famiglie che hanno affittato case vuote da tempo e la cui accoglienza ha “fruttato” al comune un pulmino usato come scuolabus e per i servizi della comunità, attualmente ancoa disponibile, ha scongiurato il rischio di chiusura della scuola del paese per mancanza di iscritti e una bella cifra nelle casse del comune in termini di contributi.
«Il volere delle famiglie dominanti»
«Ma non era la volontà delle famiglie dominanti del paese – commenta deciso Rosina – Indipendentemente dai fatti oggettivi. Mi fu detto che io, con lo Sprar, volevo “impestare” il paese e che me ne sarei pentito».
Oggi quelle famiglie di rifugiati continuano a vivere a Settime e «mai e poi mai ci sono stati problemi con loro – dice il mancato sindaco – Non sono mai stati registrati episodi di disturbo da parte di queste famiglie, hanno portato solo utilità al paese delle quali tutti hanno goduto, anche la precedente amministrazione il cui candidato mi aveva battuto alle precedenti elezioni». Eppure.
Casa per casa
«Eppure c’era bisogno di una prova di forza nei miei confronti e sono passati casa per casa per farmi campagna elettorale contro. Senza motivo. Ed è questo che più mi indigna. Non c’è stata una sola persona che mi abbia motivato perchè non vogliono queste famiglie e non vogliono me come sindaco».
Ma non si sono neppure voluti mettere in gioco presentando un loro candidato con cui affrontare un sano e costruttivo confronto.
Il risultato è un paese commissariato fino alle prossime elezioni utili.
Una scelta che non si deve basare su antipatie
Che, anticipa deciso Rosina, lo vedranno di nuovo candidato, con le stesse idee e gli stessi programmi presentati a questo turno.
«Perchè una scelta importante come questa non può basarsi su simpatie, antipatie, interessi personali ma su programmi e fatti concreti».