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Smog: ad Asti superati i 35 giorni di bonus
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Smog: ad Asti superati i 35 giorni di bonus

Preoccupante, invece, le misurazioni di inquinamento acustico che hanno misurato, in tutti i punti di rilevazione, un superamento dei limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica della città

La notizia del superamento del numero di giorni in cui è consentita un’alta concentrazione di smog fa preoccupare i cittadini che credono di essere al sicuro nel resto dell’anno. A far vacillare questa sicurezza ci ha pensato il dottor Ennio Cadum, epidemiologo dell’Arpa che ha affermato come lo smog e l’inquinamento siano già molto pericolosi per la salute umana anche sotto i livelli stabiliti per legge, che non sono compatibili con la salute umana.

E lo dice a fronte di una serie di dati raccolti in uno dei vari studi compiuti sia a livello italiano che europeo dai quali emerge che le malattie legate allo smog rappresentano la sesta causa di mortalità.

Quello del dottor Cadum è stato uno degli interventi di martedì al convegno conclusivo della permanenza di tre giorni del Treno Verde di Legambiente al binario 1 della stazione di Asti, unico appuntamento piemontese del tour 2017.

E’ stata l’occasione per presentare anche un monitoraggio eseguito nei giorni di domenica e lunedì scorsi dai tecnici Legambiente in alcuni punti della città: Parco della Resistenza, corso Dante, via Gabotto, area scuola Galileo Ferraris, corso Alfieri incrocio con via Ottolenghi.

Sono stati eseguiti i rilievi di inquinanti dell’aria (in particolar modo polveri sottili) e l’inquinamento acustico, non meno pericoloso di quello atmosferico.

Per quanto riguarda lo smog, la pioggia dei giorni immediatamente precedenti, hanno notevolmente abbattuto le soglie, in linea con le centraline Arpa dello stesso periodo.

Preoccupante, invece, le misurazioni di inquinamento acustico che hanno misurato, in tutti i punti di rilevazione, un superamento dei limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica della città.

Ma sono altrettanto interessanti i dati che, per la prima volta, sono stati rilevati all’interno di una scuola, la Ferraris, nei 15 giorni precedenti la presentazione al pubblico.

Se da una parte la rincorsa al risparmio energetico porta a sigillare sempre di più e meglio gli ambienti per non sprecare calore o raffrescamento, dall’altra rischia di aumentare la concentrazione in aree confinate di composti inquinanti emessi da materiali, persone e prodotti.

I tecnici di Legambiente hanno misurato le concentrazioni di VOC (Composti Organici Volatili) ed è emerso che nell’aula presa a campione i valori sono in linea con quanto ci si attende per gli ambienti chiusi poco inquinati. Valori che aumentano nel locale mensa dove vi fa un uso consistente di prodotti per la pulizia. «Questo non significa che l’aria rilevata non sia buona – sottolineano da Legambiente – ma basterebbe areare meglio e di più gli ambienti per ridurne le criticità».

Sull’inquinamento esterno è stato molto ricco di dati l’intervento del direttore di Arpa Asti e Alessandria, Alberto Maffiotti.

Dal primo gennaio ad oggi si è già superato il limite dei 35 giorni concessi dalla legge per gli sforamenti dei livelli di smog: 43 giorni registrati dalla centralina di traffico Baussano e 37 giorni in quella “di fondo” alla Salvo D’Acquisto.

In nemmeno tre mesi, dunque, ci siamo già giocati tutti i “bonus” dell’anno.

Con un chiaro responsabile di buona parte di questi dati: il traffico su gomma e, durante il periodo invernale, i residui da combustione delle caldaie a biomasse (legna o pellet).

Per quanto, come ha sottolineato lo stesso Maffiotti, una lettura attenta di tutti i dati di tutte le tipologie di centraline, ci restituisce una situazione fortemente condizionata dalle condizioni climatiche e fortemente diffusa in tutte le aree della Pianura Padana, che continua ad essere la zona più inquinata dell’Europa con trend di miglioramento quasi impercettibili per essere apprezzabili. «Ma anche se molto dipende dal tempo atmosferico – ha detto il dottor Maffiotti – si potrebbero adottare soluzioni che consentirebbero di contenere l’inquinamento».

La tappa del Treno Verde ad Asti si è chiusa con la premiazione dei “Campioni dell’economia circolare del Piemonte”, quella, per intenderci, che lavora al recupero e al riutilizzo dei materiali per preservare il più possibile le materie prime.

Fra i “campioni” anche l’astigiana Gaia spa, la società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Asti. Con il suo sistema, in atto dal 2003, di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, ha consentito alla nostra provincia di essere autonoma nella gestione dei rifiuti con il massimo recupero possibile dei materiali gettati e differenziati.

Daniela Peira

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