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don Alessandro Quaglia
Attualità

Stamattina il funerale di don Quaglia, l’architetto della diocesi

Il sacerdote, insegnante e per diversi anni responsabile dell’Ufficio tecnico, si è spento mercoledì all’età di 94 anni

Il funerale di don Quaglia

Si svolge stamattina, a Cerro Tanaro, il funerale di don Alessandro Quaglia, conosciuto come l’architetto della diocesi, spentosi mercoledì all’età di 94 anni. Il decesso è avvenuto presso la casa di riposo monsignor Marello, dove era ospite da qualche mese.
Nato nel 1924 a Marina di Pisa da una famiglia originaria di Cerro Tanaro, è stato ordinato sacerdote nel 1947 ad Asti. Laureatosi in architettura nel 1953, è stato insegnante in seminario e nella scuola pubblica. Essendo architetto, ha firmato in quegli anni la progettazione di varie chiese nelle diocesi di Asti e Alessandria. Per quanto riguarda la prima, si devono attribuire a lui i progetti delle chiese parrocchiali di N.S. di Lourdes e San Domenico Savio, così come quelle frazionali a Gallareto di Piovà Massaja, a San Rocco di Mombarone e al Tocco di Mombercelli.
Numerosi, poi, gli incarichi ricoperti in diocesi, tra cui quello di membro della Commissione di Arte sacra e, soprattutto, di direttore dell’Ufficio Tecnico della diocesi dal 1984 fino ad alcuni anni fa, quando è andato in pensione.

Il ricordo di Stefano Zecchino

«Una pensione più formale che sostanziale – ricorda con stima e affetto Stefano Zecchino, direttore del Museo diocesano di via Natta – in quanto don Quaglia ha sempre continuato a fornire, fino ad alcuni mesi fa, un prezioso contributo con il suo stile riservato e umile. Molto preparato dal punto di vista tecnico (chi lo conosce bene individua la personale cifra stilistica dei suoi progetti) ma anche culturale, era considerato in città un punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di edilizia e arte sacre, come gli architetti e i tecnici, grazie anche alla sua memoria precisa e puntuale».
«E’ una grave perdita – conclude – per la nostra diocesi e, in particolare, per il Museo diocesano che ha contribuito a fondare e realizzare nell’ex chiesa di San Giovanni in collaborazione con il compianto architetto Fabrizio Gagliardi. Per questo nei prossimi mesi abbiamo intenzione di rendergli omaggio con una iniziativa che mostri il lavoro che ha svolto negli anni».

Le parole di Massimo Barbero

Profondamente colpito dalla scomparsa anche l’attore Massimo Barbero (Archivio della Teatralità popolare). «Lo avevo incontrato con i colleghi lo scorso aprile – ricorda – quando ci aveva rilasciato una lunga intervista video, attualmente in lavorazione, per il progetto “Banco delle Memorie” firmato dal compianto Luciano Nattino».
«Ci aveva colpito – sottolinea – per la brillantezza e la precisione nei dettagli, tanto che ne è nato un appassionato racconto che cercheremo di restituire al meglio come testimonianza degli “uomini che sono biblioteche che scompaiono”. Rimane tuttavia la tristezza di aver perso una mente e persona così valida».

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