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Attualità

Un cuore grande come una collina realizzato da un vignaiolo romantico

Lo ha tracciato a “mano libera” con il suo trattore per finire il sovescio seminato nella vicina vigna. E oggi è l’attrazione più fotografata di Cisterna

Un gesto gentile largo più di 50 metri

In mezzo a tante notizie di abbandoni di rifiuti, roghi nei boschi più belli delle nostre colline, tagli indiscriminati di piante anche secolari, arriva un gesto semplice ma incredibilmente gentile che apre il cuore a tutti coloro che da valle San Matteo si inerpicano verso il paese di Cisterna.
E proprio di cuore si tratta. Di quello enorme che è stato realizzato in mezzo ad un campo in pendenza, di fianco ad un vigneto.
A tracciarlo è stato Daniele Povero, uno dei tre fratelli titolari della nota azienda di produzione vinicola del paese a coltivazione bio.

Il suo autore

«Un disegno nato per caso – ammette Daniele – quando quest’autunno ho seminato il sovescio nel nostro vigneto confinante con quel terreno destinato anch’esso ad essere coltivato a vite.
Dopo aver finito tutti i filari, mi era avanzato un po’ di seme di sovescio nella seminatrice e lì, su due piedi, mi è venuto in mente di metterlo nel campo a riposo. Con il trattore ho provato a disegnare un cuore nel mezzo del terreno e, senza scendere da sopra né tracciando alcuna linea sul campo, ho realizzato il disegno a braccio, ovviamente senza avere una visione da lontano di quello che stavo facendo.
E mi è andata bene, perché alla fine è venuto abbastanza “giusto”».

Tracciato a braccio

Il sovescio lì non è nato e lui lo ha riseminato qualche giorno fa, sempre mantenendo la forma di cuore che, oramai, è diventata una presenza molto apprezzata dall’alto dei suoi 50 metri di larghezza.
«Ogni volta che passo da quella strada – dice Daniele – c’è sempre qualcuno fermo che sta fotografando il cuore. E’ finito nei ricordi anche di tanti turisti di queste zone».

Niente cerchi nel grano, ma cuori nelle vigne

Altro che cerchi nel grano dunque, qui siamo capaci di fare i cuori vicino alle vigne, come una simbolica dichiarazione d’amore per quelle colline così aspre ma così generose con chi le sa coltivare bene.
Un amore per la terra, che la famiglia Povero ha dimostrato anche in altri modi.
Intanto intraprendendo la conversione dei suoi vigneti alla coltivazione bio: il raccolto della prossima vendemmia sarà interamente certificato bio.

Sta bonificando un altro terreno

E poi quel terreno comprato da poco tempo, su un versante verso Canale che sta impegnando Daniele e i piccoli di famiglia in una titanica opera di bonifica dai rifiuti e gli abbandoni abusivi di un accampamento di nomadi sulla strada vicina. «Nella parte già ripulita abbiamo piantato una trentina di querce, piante regine di questa terra e ogni volta che abbiamo un po’ di tempo andiamo lì a ripulire un altro pezzo di terra da copertoni, plastiche, rottami».

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