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Finché c'è memoria, c'è speranza
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Finché c’è memoria, c’è speranza

Chiudendo i suoi settimanali “sette giorni di cattivi pensieri” su Repubblica, Gianni Mura afferma, parlando di storie di lontana resistenza che conviene non dimenticare anche a livello sportivo, afferma che “Finché c’è memoria c’è speranza”

Chiudendo i suoi settimanali “sette giorni di cattivi pensieri” su Repubblica, Gianni Mura afferma, parlando di storie di lontana resistenza che conviene non dimenticare anche a livello sportivo, afferma che “Finché c’è memoria c’è speranza”. Potremmo concordare a patto che la memoria non travisi del tutto la realtà come sta accadendo sulla demenziale vicenda dei mondiali di calcio a 48 su cui tale Maradona, forse, e dico forse, il migliore di tutti in campo ma assolutamente impresentabile fuori dallo stesso, ha affermato che così vincerebbe la democrazia. Non sarebbe male che il personaggio, osannato ad ogni costo nella “sua” Napoli, seguisse un corso rapido di storia della democrazia così da non confondere la folle caccia al soldo dei vertici mondiali del calcio con la più alta e, malgrado tutto, etica forma di convivenza sociale.

Capisco che forse è chiedere troppo, ma provarci credo sia d’obbligo, così come era d’obbligo sperare in un pronto riscatto dell’Omega basket che, sia pur con qualche traccia eccessiva di ruggine da festività, è tornata a vincere chiudendo l’andata con un discreto vantaggio sulle seconde. Ha vinto, e bene, anche la giovanissima tennista Elena Gobetti nel torneo di Natale di terza a Grugliasco, mentre continuano ad andare forte i cursori (onori questa settimana per le brancaleonidi Sulis, Grosso e Rabbia) e quelli dell’atletica in genere con gli alfieriani che raccolgono allori con Filippo Pelissetti, Giorgio Gioanola, Federica Bombara, Andrea Carriero, Joseph Twumasi ed Elia Marchisio. Infelice avvio d’anno, invece, per il calcio del Colline Alfieri mentre i rugbisti del Monferrato sono stati fermati sul pareggio dal Cus Milano, ma le novità più interessanti della settimana sembrano arrivare dai rinnovi in corso dei vertici federali di ogni grado e livello.

Mentre Beppe Morabito passa con disinvoltura dalla figura di sindacalista a quella di vicepresidente regionale della federboxe, sta finalmente per voltare pagina la federtamburello dove il presidente uscente, con lo strabismo (eufemismo) che ne ha caratterizzato l’inesauribile carriera, pensa di aver lasciato qualcosa di cui vantarsi ai posteri. O santa ingenuità (secondo eufemismo) di chi stava riducendo la disciplina ad un mero gioco da spiaggia (il tambeach per l’appunto)! Meno male che chi probabilmente gli succederà (speriamo) pare avere qualche seria idea in testa. Buona fortuna, tambass.

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