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Semprevivo la succulenta che non teme il gelo
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Semprevivo la succulenta che non teme il gelo

Con l’arrivo delle prime gelate anche le piante grasse vanno ritirate

Con l’arrivo delle prime gelate anche le piante grasse vanno ritirate. Più resistenti alle intemperie di altre esotiche d’appartamento, l’ideale per loro sarebbero una veranda, una serra o un garage luminoso, dove la temperatura non scende al di sotto dei 5°C. Molte succulente hanno bisogno di temperature più basse di quelle normalmente presenti in casa in inverno durante il riposo vegetativo, pena una crescita irregolare e nessuna fioritura la stagione successiva. In mancanza di alternative, si possono sistemare su un balcone esposto a sud, riparate da un telo in plastica, oppure in casa, su un davanzale lontano dai caloriferi. In inverno vanno ridotte al minimo anche le irrigazioni: passata la metà di settembre si annaffiano con moderazione e solo tre o quattro volte durante tutto il periodo invernale se ricoverate in serra fredda, una volta ogni cinque settimane se tenute in casa. Ma non mancano le eccezioni.

Tra queste i Sempervivum: un esercito di oltre 50 specie di succulente a forma di rosetta cui si aggiungono sottospecie, varietà e ibridi originarie di Europa, Asia occidentale e Nordafrica. Le più diffuse allo stato spontaneo in Italia (fino oltre i 2500 m di altitudine) sono il Sempervivum arachnoideum, dalle rosette minute e dai fiori rosa intenso, e il Sempervivum tectorum, più grande, dalle foglie verdi, rosse alle estremità, chiamato così per la sua predilezione a vivere sui tetti o in cima a muri assolati. Non teme il gelo, abituato com’è a vivere anche in alta quota, tra Alpi e Pirenei, ma non tollera i ristagni idrici. In natura colonizza zone aride e rocciose ben esposte al sole. Sui tetti ce lo hanno invece messo per primi i Romani, che attribuivano a questa pianta la capacità di tenere lontani i fulmini. I semprevivipossono essere coltivati in vaso o in piena terra, purché gli si assicuri un ottimo drenaggio. Si moltiplicano facilmente, in primavera o autunno, staccando una rosetta dalla pianta madre e ripiantandola facendo aderire bene il terreno intorno.

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