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Aggressione a sangue per motivi razzisti
Cronaca

Aggressione a sangue per motivi razzisti

Sembrerebbe essere a sfondo razziale l’aggressione avvenuta domenica scorsa ai danni di un ragazzo di colore, lasciato poi a terra, sanguinante e senza che nessuno abbia chiamato i soccorsi o i carabinieri

Sembrerebbe essere a sfondo razziale l’aggressione avvenuta domenica scorsa ai danni di un ragazzo di colore, lasciato poi a terra, sanguinante e senza che nessuno abbia chiamato i soccorsi o i carabinieri. Il fatto sarebbe avvenuto nel pomeriggio, nel pieno centro di Santo Stefano Belbo. Il giovane, un richiedente asilo ospite di una cooperativa canellese, stava andando in sella alla sua bicicletta in una delle vie che circondano la piazza principale quando all’improvviso sarebbe stato raggiunto da un auto con a bordo due uomini che gli avrebbero rivolto insulti razziali. Non si conoscono ancora i dettagli, si sa solo che i due sarebbero scesi dalla vettura e avrebbero cominciato a malmenare il giovane di colore, rompendogli il naso e provocandogli una grave ferita sotto l’occhio.

Probabilmente spaventati alla vista del sangue, i due si sono dati alla fuga mentre il ragazzo si accasciava a terra. Il giovane sarebbe riuscito a recuperare il suo telefonino e a chiamare  una conoscente che lo ha soccorso e portato all’ospedale da cui sarà dimesso nella giornata di sabato. Il giovane ha infatti subito un delicato intervento chirurgico all’occhio e le sue condizioni sembrano buone. «Ci sono ancora molti aspetti da verificare. Sicuramente è un episodio triste. Nessuno si aspettava un eroe, qualcuno che salvasse la situazione. Spiace però constatare che nessuno si sia preoccupato di allertare i carabinieri o il 118. Questo ragazzo è stato picchiato nell’indifferenza generale» ha osservato il legale del ragazzo, il quale sta ora vagliando la possibilità di sporgere denuncia.

Le indagini sono in corso e nei prossimi giorni verranno visionati i filmati delle telecamere della zona per dare un nome ai responsabili dell’aggressione.

Lucia Pignari

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