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Arresti ospedale, l’infermiera si difende
Cronaca

Arresti ospedale, l’infermiera si difende

E’ cominciato il giro degli interrogatori di medici ed infermiere che mercoledì scorso sono stati raggiunti da un provvedimento di arresto ai domiciliari per una serie di furti e di irregolarità

E’ cominciato il giro degli interrogatori di medici ed infermiere che mercoledì scorso sono stati raggiunti da un provvedimento di arresto ai domiciliari per una serie di furti e di irregolarità al reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Asti. Sono anche arrivate le prime spiegazioni a quanto ripreso dalle telecamere perchè gli indagati finora sentiti dal gip Giannone e dal pm Masia hanno tutti hanno risposto alle domande. Venerdì scorso è stata sentita Sabrina Baglieri, l’infermiera con la posizione più lieve; il gip deve ancora decidere se accogliere o no la richiesta di sospensione dal suo incarico chiesta dal pm.

Ieri, lunedì, è toccato al dottor Carmelo Faro e all’infermiera Stefana Testa. Quest’ultima è quella che viene ritenuta l’autrice materiale del maggior numero di furti di materiale di consumo ma anche di bisturi e piccole attrezzature. Le telecamere nascoste installate dal Nas di Alessandria dopo le reiterate denunce di furto di alcune caposala, la inquadrano mentre in più occasioni sottrae cose che va ad ammucchiare in una borsa nascosta nel suo armadietto personale. E’ accusata di prelevare queste cose per conto di Faro e del suo studio privato.

Nei guai anche il dottor Alberto Costanzo, soprattutto per il ruolo di copertura avuto nei confronti di un altro medico, Nicolò Roggero che, pur essendo un esterno, aveva le chiavi per accedere agli ambulatori nei quali visitava, in orari serali, senza averne alcun diritto, facendosi pagare in nero e utilizzando attrezzature, materiali e farmaci dell’ospedale.

Sottrazioni, soprattutto di farmaci sono invece contestate ad un altro noto medico di Otorino, il dottor Roberto Briatore che dovrà rispondere soprattutto di un episodio piuttosto grave, se confermato: l’aver ricevuto un pusher e aver sniffato insieme a lui sostanza stupefacente in ambulatorio, durante il turno di lavoro. Briatore, Roggero e Costanzo saranno interrogati nella giornata di oggi, martedì. Fra mercoledì e giovedì il gip deciderà su tutte le istanze di scarcerazione.

 

L’infermiera con il maggiornumero di furti contestati

Stefana Testa, 61 anni e solo 8 mesi che la dividono dalla pensione dopo una vita passata in corsia. All’interrogatorio si è presentata assistita dagli avvocati Mirate e Leuzzi e ha risposto a tutte le domande che le venivano poste dal gip Giannone e dal pm Masia. Ha spiegato le cose con dovizia di particolari, entrando nel merito e nel dettaglio di quelle immagini che la vedono più volte nel corso degli stessi turni, prendere cose da armadi e cassetti e stivarle in una sporta nel suo armadietto personale.

«La nostra assistita non solo ha risposto a tutto, ma ha anche ricevuto apprezzamento dai giudici per l’onestà di quanto ha riferito. Anche laddove ha dovuto riferire di aver prelevato qualcosa non per conto proprio» il commento dell’avvocato Leuzzi che si è detto fiducioso in un forte ridimensionamento della posizione della donna.

 

Il dottor Faro: «Non ho bisogno delle cose dell’ospedale»

Ieri pomeriggio si è tenuto anche l’interrogatorio del dottor Carmelo Faro, accusato di fruire di una consistente parte di materiale sottratto dalla Testa allo scopo di utilizzarlo nel suo studio privato.

Ma lui ha negato questa circostanza, sottolineando che il contratto di affitto stipulato con il centro medico in cui opera privatamente, oltre alla disponibilità dei locali prevede anche la fornitura delle attrezzature, dunque non avrebbe avuto bisogno di portarsele dall’ospedale.

Sul lavoro in nero della Testa nel suo studio ha detto che è capitato solo quelle due volte intercettate dai carabinieri, a titolo di pura amicizia, senza passaggio di denaro. Nelle immagini dei Nas più volte, nell’ambulatorio in ospedale, l’infermiera, dopo aver prelevato cose e farmaci da armadietti glieli mostra e lui annuisce.

Per gli investigatori si tratta di un assenso alle cose da sottrarre per il suo studio. Lui ha invece spiegato che quel gesto lo compie decine di volte al giorno, ogni qualvolta un’infermiera gli chiede conferma sulle terapie di pazienti del reparto.

E quelle consegne di materiale medicale e farmaci registrati dalle telecamere nascoste riguardavano campioni gratuiti di cui disponeva l’ambulatorio, non provenivano dalle scorte dell’ospedale. «Si ha l’impressione – ha commentato il suo avvocato, Maurizio Lattanzio – che si sia voluta dare un’interpretazione in senso accusatorio di fatti irrilevanti».

 

La collega che “vedevama non denunciava”

La prima ad essere sentita da gip e pm è stata Sabrina Baglieri, con il suo avvocato, Luigi Florio. La donna è accusa di aver assistito alle sottrazioni da parte della collega Testa senza però nè intervenire nè denunciare. «La mia assistita ha risposto a tutte le domande rivendicando la propria estraneità – ha dichiarato l’avvocato Florio – Ha anche fatto sapere di aver richiesto fin dal 2014 di essere trasferita dal reparto di Otorino, cosa che è avvenuta a maggio».

 

Daniela Peira

 

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