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Buoninconti vedrà i figli? Mercoledì la decisione
Cronaca

Buoninconti vedrà i figli? Mercoledì la decisione

Dopo qualche settimana di pausa dall’audizione dei due figli maggiori della coppia Ceste Buoninconti, domani, mercoledì, i giudici della sezione Minori della Corte d’Appello di Torino torneranno a riunirsi per deliberare

Dopo qualche settimana di pausa dall’audizione dei due figli maggiori della coppia Ceste Buoninconti, domani, mercoledì, i giudici della sezione Minori della Corte d’Appello di Torino torneranno a riunirsi per deliberare sulla richiesta avanzata dal vigile del fuoco di Motta condannato in primo grado a trent’anni per la morte della moglie.

E lo faranno in Camera di Consiglio, dunque in totale segretezza, dalla quale usciranno con la decisione, anche se non è detto che venga resa nota nella stessa giornata. Buoninconti, come noto, aveva già subito una pesante decisione del Tribunale dei Minori di Torino che ad ottobre, prima ancora che arrivasse la sentenza di condanna di primo grado, aveva stabilito che lui non doveva prendersi cura dei quattro figli, tutti minorenni con età comprese fra i 7 e i 16 anni. E non solo aveva disposto l’affidamento ai nonni materni, ma aveva deliberato la decadenza della patria potestà e il divieto di incontro e colloquio con i bambini.

Buoninconti aveva opposto ricorso contro la perdita della patria potestà perchè vuole invece avere parola nell’educazione dei figli e in ogni importante decisione che li riguarda e aveva chiesto anche di poterli incontrare. Tenendo presente che non li vede ormai da un anno e mezzo. I giudici d’appello, nelle udienze scorse, hanno sentito sia gli assistenti sociali che seguono i ragazzi fin dal giorno della scomparsa della madre e anche i due ragazzi più grandi per sapere direttamente da loro se avevano desiderio e necessità di incontrare il padre.

Loro avrebbero manifestato ancora molte difficoltà a parlare della bufera emotiva e mediatica piombata sulla loro famiglia e non hanno espresso la voglia di incontrare il padre, nè di rispondere alle tante lettere che lui manda loro dal carcere.

d.p.

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