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nas carne congelata
Cronaca

Carne congelata per poterla vendere anni dopo la scadenza

A processo un macellaio di Moncucco condannato a 30 mila euro di multa con la condizionale. Sequestrati 150 chili di merce.

Carne congelata per spostare in avanti la scadenza

Carne congelata in prossimità della scadenza, in modo da “bloccarne” il deterioramento e metterla in vendita anche tempo dopo. E quando si dice tempo dopo si intendono anche 2 o 3 anni.
Con questa accusa un macellaio di Moncucco, Giuseppe Berruti, è finito sotto processo ad Asti.
All’udienza di fronte al giudice Corato, il macellaio assistito dall’avvocato Marco Calosso, ha provato a spiegare la sua buona fede e la sua assoluta convinzione di non voler intossicare nè frodare nessuno.
L’inchiesta era nata dopo un sopralluogo del Nas di Alessandria nel novembre del 2013 nei locali dell’attività di commercio all’ingrosso e al minuto di carne.

I Nas sequestrarono circa 150 chili di carne

Al termine, i carabinieri specializzati, avevano sequestrato poco meno di 150 chili di carne definiti di “qualità diversa da quella pattuita”.
La carne oggetto della contestazione, aveva ancora l’etichetta originale, proveniente da altre attività, che dichiarava una scadenza risalente agli anni 2010, 2011 e 2013.
La pratica messa in atto da Berruti era quella di congelare i prodotti acquistati prima della data di scadenza per procrastinarne la durata.
«Se in astratto può ammettersi la liceità di tale pratica – ha concluso il giudice Corato nella motivazione della sentenza di condanna – non sembra essere stata posta essere in maniera ragionevolmente sicura».
Per il giudice, il congelamento degli alimenti, pur se fatto a regola d’arte, non blocca per sempre l’inevitabile processo di deterioramento dei cibi, al massimo si limita a rallentarlo.
Risultando eccessivo il periodo trascorso dalla data di scadenza originaria a quella del ritrovamento delle confezioni di carne congelate.

Per il giudice il gelo ha fatto perdere qualità

Il giudice, dunque, ha ritenuto che questo lungo lasso di tempo abbia determinato una perdita delle qualità specifiche della merce.
Altra accusa era poi quella che riguardava alcune confezioni di carne, sempre congelate, che erano invase da ghiaccio che aveva intaccato anche l’interno degli alimenti contenuti.

La difesa del macellaio

Anche in questo caso Berruti ha provato a scagionarsi spiegando che quel ghiaccio sarebbe relativo ad una fisiologica perdita di siero della carne, ma dalle foto, a conclusione del giudice, la quantità presente è troppa per essere riconducibile alla sola perdita di siero.

Le altre accuse e la sentenza

Un’accusa marginale poi riguardava anche il confezionamento di alcuni tagli di carne bovina in sacchetti comuni di cellophane, privi di etichetta, senza il rispetto delle procedure riguardanti l’osservanza dei materiali a contatto con gli alimenti.
Il giudice Corato ha dunque condannato Berruti alla pena di 4 mesi convertiti in una multa da 30 mila euro che però, grazie alla concessione della sospensione condizionale della pena, non sono dovuti.
Dovuto invece il risarcimento del Codacons, l’associazione dei consumatori, che si è costituita parte civile. Disposti 3 mila euro di risarcimento oltre al pagamento delle spese di costituzione.

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