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Cronaca

Furbetti del cartellino davanti al giudice per spiegare quelle “bollature”

Comandante e agente della Polizia Municipale di Villanova. Risultavano ingressi regolari anche quando erano assenti

Furbetti del cartellino in udienza preliminare

A sei mesi esatti dallo scandalo sulle timbrature di due dei tre vigili in servizio alla Polizia Locale di Villanova, arriva la chiusura indagini e la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex comandante Vito Parisi e il suo sotoposto Mario Versili.
E’ fissata per il 10 aprile l’udienza preliminare al termine della quale il gip dovrà decidere se mandare i due ex agenti a processo.
Loro non sono più in servizio dal 20 novembre a seguito del licenziamento deciso dal Comune di Villanova in ottemperanza alla Legge Madia che consente l’allontanamento definitivo in casi di violazione plateale degli obblighi verso le pubbliche amministrazioni.

Le telecamere nascoste

Ad incastrare i due vi sono le immagini restituite dalle telecamere installate di nascosto dalla Guardia di Finanza di Asti che condusse le indagini e gli esiti dei tanti pedinamenti e appostamenti per tracciare le abitudini dell’allora comandante e del suo agente.

I sospetti e la denuncia

Il primo sospetto era scaturitodalle “timbrature” dei badges di comandante e agente fatti sempre alla stessa ora o ad appena un minuto di differenza. E qualcuno, all’interno del Municipio di Villanova (che ospita il comando) ha cominciato a notare che gli orari segnati non erano quelli effettivamente corrispondenti alle presenze. Di qui l’esposto del sindaco Giordano alla Procura della Repubblica di Asti e le indagini dalle quali risultava un pattto fra i due. Tale accordo contemplava il fatto che Versili, che abita a Villanova, poco distante dal Comando, al mattino arrivasse, per la maggior parte delle volte in abiti civili, in bicicletta e bollasse per sè e per il comandante l’ingresso in servizio. Il suo badge, Parisi lo lasciava sempre nella tasca del suo giaccone all’ingresso del Comando.

La doppia “bollatura”

Le telecamere hanno ripreso con precisione la doppia bollatura a distanza di pochi istanti, sempre da parte di Versili con due tesserini diversi, sempre a cavallo delle 7,30.
Poi l’agente usciva subito, riprendeva la sua bicicletta e tornava a casa, a farsi carico di cure famigliari salvo ritornare, un’ora dopo, vestito da agente per prendere effettivamente servizio.
Il suo comandante, di ritardi ne ha accumulati di più, visto che, rispetto all’ora di bollatura, gli inquirenti hanno in mano prove di arrivi un’ora o due dopo.

Due ore di ritardo

I finanzieri hanno seguito anche Parisi scoprendo che usciva abitualmente da casa sua, a Torino più o meno nell’ora che risultava segnata sulla bollatura del badge a Villanova. E poi accompagnava la moglie al lavoro in piazza Solferino prima di imboccare la tangenziale che l’avrebbe condotto a Villanova.
Durante gli appostamenti, i finanzieri hanno anche registrato un giorno, nel febbraio di quest’anno, in cui Parisi non è mai arrivato sul posto di lavoro al Comando mentre sul foglio di presenze derivate dal passaggio del badge risulta entrato alle 7,30 e uscito alle 13,30.

Le scelte difensive

All’udienza davanti al Gip, l’ex comandante sarà assistito dall’avvocato Alessandro Di Mauro, Mario Versili dall’avvocato Renata Broda e il Comune di Villanova intende costituirsi parte civile con l’avvocato Caranzano.
Se la difesa di Versili ha già annunciato che probabilmente la scelta processuale sarà quella di un rito abbreviato nel quale portare le ragioni a discolpa dell’assistito, l’avvocato Di Mauro ha invece ribadito l’intenzione, in caso di rinvio, di affrontare il processo in pubblico dibattimento.
d.p.

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