Tutti compiuti a novembre
L’hanno soprannominata “la banda del succhiello” perchè erano dei “campioni” in una tecnica di effrazione di porte e finestre che replicavano ad ogni furto: asportavano il cilindretto della serratura in modo da poter aprire in poco tempo e con agilità ogni porta. Quando questo non era possibile, allora praticavano un piccolo foro a fianco della serratura dal quale facevano passare un gancio che consentiva di aprire la porta o la finestra dall’interno.
Colpivano case isolate
E poi entravano nelle case, quasi sempre singole ed isolate, meglio se abitate da persone anziane, e agivano indisturbati alla ricerca di piccoli bottini. Il loro “orario di lavoro” era sempre lo stesso: fra le 9 di sera e le 5 di mattina, in piccoli borghi situati in zone abbastanza impervie.
La maggior parte dei colpi è stata portata a termine in località del Pinerolese, ma si sono poi spinti anche al Cuneese e all’Astigiano.
Nella nostra provincia i furti a raffica contestati ai sei arrestati sono avvenuti tutti nel mse di novembre nella zona del Villanovese, ma con punte anche ad Asti.
Dove sono avvenuti i furti
Tutti avvenuti di notte, sono emersi forti indizi a loro carico peril colpo avvenuto a Villanova dove, dopo essersi aperti una finestra con la tecnica già descritta, si sono portati via un orologio e una borsetta griffata; a Tigliole, sempre passando dalla finestra sono riusciti ad entrare in casa e a trovare una somma di contanti da oltre 1500 euro. Hanno colpito anche in città, portandosi via borselli e borse da donna mentre due sono stati i colpi a San Paolo Solbrito, nella stessa notte: in uno è andata male ai malfattori perchè uno degli abitanti della casa si è accorto della presenza dei ladri e li ha messi in fuga ma nell’altro sono riusciti a rubare una pistola (regolarmente detenuta) oltre ad un tablet e ad alcuni attrezzi da giardinaggio.
Qualche giorno prima avevano battuto anche il sud della provincia ai confini con l’Albese, con due colpi a Santo Stefano Belbo e a Cossano dove sono stati rubati dei gioielli in oro trovati in casa.
Tutto è partito da una delle auto usate per i colpi
A loro i carabinieri di Pinerolo sono arrivati grazie ad un servizio di appostamento notturno allestito subito dopo l’allarme di un tentato furto e sono riusciti ad individuare una delle tante auto (ne sono state sequestrate una decina) che i ladri usavano per raggiungere i loro obiettivi. Pesante materiale probatorio arriva anche dalle numerose intercettazioni effettuate sulle utenze degli arrestati.