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Cronaca

In aumento le “pieghe sospese” per la festa della donna

Iniziativa lanciata prima di Natale, ha ripreso forza in vista dell’8 marzo in 50 saloni di parrucchiere di Asti

Solidarietà femminile

Le donne non dimenticano, non lasciano dietro nessuno e la loro naturale spinta ad aiutare chi sta peggio di loro si fa sentire anche in vista della festa dell’8 marzo. Con un gesto concreto in grado di regalare una “coccola” alle donne che vivono situazioni difficili fra le mura domestiche.
Solo una donna, infatti, sa quanto sia importante “avere la testa a posto”, ovvero una piega ben fatta ai capelli, in grado di far ritrovare un po’ di autostima e di passare un po’ di tempo in un luogo adatto a raccogliere confidenze che alleggeriscono l’anima di chi è vittima di maltrattamenti e soprusi.

Iniziativa dell’Orecchio di Venere

E’ la responsabile del Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere di Asti a confermare che l’iniziativa della “piega sospesa”, lanciata nelle settimane prima di Natale, sta riprendendo forza proprio in vista della festa dell’8 marzo.
«Da molti titolari dei 50 saloni di parrucchiere della provincia di Asti che hanno aderito alla “piega sospesa” arrivano notizie di un aumento delle offerte lasciate dalle loro clienti in un apposito barattolo da destinare al pagamento di una “pettinata” professionale per chi non se lo può permettere. E’ un bellissimo segno di solidarietà vera e concreta di donne verso altre donne».

Le clienti lasciano la mancia per chi non se la può permettere

L’avvio era stato finanziato dall’Orecchio di Venere che aveva consegnato ad ogni salone 20 euro: pieghe “prepagate” per clienti scelte dalle titolari secondo i criteri dettati dal Centro Antiviolenza. Esaurito il primo fondo, sono state le altre clienti, informate di questa iniziativa, ad alimentare le pieghe sospese. In totale anonimato, per non ledere la dignità di donne che, spesso, vivono accanto a uomini che non conoscono neppure il significato di questa parola. Accanto alla piega sospesa queste clienti possono anche fruire dei depliant e dei biglietti da visita del Centro Antiviolenza per chiedere una consulenza, gratuita, a operatori in grado di portarle fuori dal tunnel della violenza domestica.

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