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Incendio: la tragica morte di Piero e Iolanda
Cronaca

Incendio: la tragica morte di Piero e Iolanda

Alcuni testimoni raccontano ciò che hanno visto quando si sono accorti dell’incendio che ha provocato la morte di due canellesi

. Salvatore Rapè racconta, dopo una notte insonne, la terribile esperienza vissuta nella palazzina di via Montale dove, nel rogo del proprio alloggio, sono morti Piero Baglì, 58 anni, e la compagna Iolanda Serratore, 57. Il giovane è stato il primo a intervenire con un estintore per tentare domare le fiamme che avevano avvolto dall’abitazione oramai in preda al fuoco. Abita con i genitori dirimpetto all’appartamento dei Baglì, al primo piano di una casa popolare costruita negli anni ’80 nel quartiere San Paolo, area ovest della città sorta nel periodo del boom abitativo dove convivono stili architettonici e sociali molto diversi tra loro.

E’ da poco passata la mezzanotte e alla centralina dei Vigili del Fuoco di Asti arriva una chiamata. La voce è roca, le parole escono a fatica, quasi incomprensibili. Racconta Marco Grasso, coordinatore del distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Canelli. . Nel frattempo gli inquilini del palazzo, e delle case vicine, avevano dato l’allarme. Panico e paura erano palpabili: c’era chi era sceso in strada in pigiama, chi scalzo, altri lanciavano urla dai balconi mentre una colonna di fumo denso si levava in cielo. Salvatore Rapè e qualche uomo, intanto, avevano azionato gli estintori e aperto una finestra che dà sul seminterrato estraendo un tubo collegato a una manichetta dell’acqua, ricorda Marco Grasso. Da Asti, intanto, era partita una squadra di Vigili del Fuoco.

La scena che si è presentata ai pompieri e ai volontari della Croce Rossa entrati nella casa è stata da girone dantesco: tutto nero, muri, suppellettili, mobili resi irriconoscibili dal fuoco. Riverso a terra nel tinello Piero Baglì mentre la donna era supina sul letto, entrambe oramai privi di vita. A pochi metri, era agonizzante anche il piccolo cane che viveva con la coppia. L’incendio, domato dopo oltre due ore di lavoro, mostrava i suoi devastanti effetti: il calore sprigionato aveva intaccato il soffitto provocando crepe nella soletta, tanto che Carabinieri e tecnici dei Vigili del Fuoco hanno fatto sgombrare l’appartamento al secondo piano della palazzina. Sulle cause dell’incendio stanno indagando i Carabinieri. Non si esclude possa essere stato un cortocircuito o una sigaretta mal spenta a scatenare il rogo.

Baglì e Serratore abitavano nella modesta casa da poco meno di otto anni. Una vita a tratti difficile, con il cane che accompagnavano nelle passeggiate lungo le vie del quartiere. Una curiosità. In un periodo in cui i “topi d’alloggio” sono più che mai attivi, era loro abitudine non chiudere mai l’uscio che, anche la notte, rimaneva aperto. Ma questa singolarità non è bastata a salvare loro la vita.

Giovanni Vassallo

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