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Intossicati a nozze: oggi Tac, domani l’autopsia
Cronaca

Intossicati a nozze: oggi Tac, domani l’autopsia

Dalla Regione Piemonte arriva la proposta di una legge che introduca il “pasto testimone” in caso di cerimonie con elevato numero di commensali serviti

Un week end di lavoro per i medici legali chiamati a dare una prima risposta, se possibile, sulla morte di Pierino Magnelli, 77 anni, l’uomo deceduto nella notte fra martedì e mercoledì scorso al San Giovanni Bosco di Torino dopo un giorno di sintomi da gravi intossicazione. Lui e una quarantina di altri parenti e amici erano stati male dopo il pranzo di nozze del nipote, Fabrizio, tenutosi alla Locanda delle Antiche Sere di Maretto, nell’Astigiano.

Nella giornata di venerdì, in Procura ad Asti, il procuratore Perduca e il pm Boschetto hanno conferito gli incarichi di carattere tecnico: al dottor Apostol è stato demandato di eseguire l’autopsia sul corpo di Magnelli e nel suo lavoro sarà affiancato dal dottor Paolo Dallorto nominato dall’unico indagato (Alessandro Marmo, gestore del locale) assistito dagli avvocati Piermario Morra e Nicola Calleri. L’esame autoptico è fissato per domenica mattina, alle camere mortuarie del San Giovanni Bosco ma già domani, sabato, ci sarà un anticipo di esame con l’esecuzione di una Tac sulla salma di Magnelli. Questo perché l’uomo si è presentato al Pronto Soccorso con un trauma cranico per una riferita caduta in casa durante i momenti più acuti e violenti dei sintomi da intossicazione. Nel referto medico si parla di morte dovuta ad una serie di “concause fra le quali lo choc settico” e lo studio combinato dei referti della Tac e dell’esame autoptico che si terrà domenica, insieme alle analisi tossicologiche e microbiologiche sulle feci degli altri invitati tossicati, dovrebbe dare una risposta definita.

Proprio le analisi microbiologiche sono state affidate dai pm alla dottoressa Zaccaria dell’Istituto Zooprofilattico di Torino (lo stesso che sta esaminando i tamponi sanitari prelevati dalle cucine del locale e dal personale in servizio domenica scorsa) e al dottor Salomone, esperto tossicologo del centro antidoping di Orbassano. Tutti si sono presi dai 60 ai 90 giorni di tempo di lavoro e studio prima di depositare le relative relazioni.

Intanto dall’avvocato Morra arriva una precisazione in riferimento ad alcune affermazioni che sono state attribuite alla sposa della sfortunata cerimonia di matrimonio e riportate da alcuni organi di stampa . «I miei assistiti (il gestore Marmo e il proprietario dei muri Cantamessa) non hanno mai offerto alcuna cifra risarcitoria alla famiglia dell’uomo deceduto, né nell’immediatezza della notizia, né in seguito. Attendono l’esito degli esami e le indagini della Procura e dei Nas di Alessandria per sapere con certezza la causa della morte delle intossicazioni prima di prendere qualunque decisione».

Dalla Regione Piemonte, poi, in particolare dall’Assessore alla Sanità Saitta, arriva la proposta di una legge che introduca il “pasto testimone” in caso di cerimonie con elevato numero di commensali serviti. Si tratta dell’obbligo per il ristoratore di conservare un piatto per ogni portata del menù per almeno 72 ore da quando lo ha servito in modo da avere poi campioni affidabili in caso di intossicazioni o malesseri.

Daniela Peira

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