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Cronaca

Matrimonio di comodo (5 mila euro) scoperto dalla polizia

Scoperto dall’Ufficio immigrazione della Questura di Asti. Denunciati i “coniugi” e l’uomo che li aveva messi in contatto

I sospetti sul matrimonio tra un’italiana e un pakistano

L’attenzione sui matrimoni tra stranieri, volti in qualche caso ad ottenere il permesso di soggiorno, è sempre alta da parte della polizia. L’ultimo caso scoperto dall’Ufficio immigrazione riguarda una italiana e un pakistano. Insospettiti sulla effettiva unione matrimoniale, poiché presso l’indirizzo di residenza dichiarato dalla coppia risultavano numerose dichiarazione di ospitalità fornite da cittadini stranieri all’atto del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, il personale dell’Ufficio Immigrazione ha dato avvio ad una serie di controlli dai quali emergevano irregolarità.

Un appartamento dormitorio

“In particolare, l’appartamento che avrebbe dovuto essere il focolare domestico, di fatto era un dormitorio di cittadini pachistani, tra i quali anche soggetti soggiornanti irregolarmente sul territorio nazionale, nei confronti dei quali sono stati adottati decreti di espulsione”, sottolineano dalla Questura.

Della coppia, risultava abitare i quell’alloggio solo il marito. La donna è allora stata convocata in Questura e le sono state chiarite le ulteriori conseguenze penali dettate da un’eventuale atteggiamento reticente. La signora ha così ammesso che il matrimonio era stato contratto al solo fine di far ottenere i documenti di soggiorno al cittadino extracomunitario che si trovava in stato di clandestinità. In particolare, era stata pattuita, con il promesso sposo, la somma di 5000 euro, consegnati, in parte, prima del matrimonio ed i restanti successivamente.

L’incontro tra i due coniugi era stato favorito da un cittadino straniero che, anch’esso dietro verosimile compenso, aveva messo in contatto la donna con il futuro marito. I due “coniugi” sono stati denunciati per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e, insieme allo straniero che aveva favorito l’unione coniugale, indagati anche per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Il matrimonio di comodo

Il ricorso al matrimonio dietro compenso, al fine di ottenere il permesso di soggiorno, viene usato come strumento per la regolarizzazione da soggetti soggiornanti irregolarmente sul territorio nazionale e spesso dediti ad attività illecite, ma configura una fattispecie di reato.

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