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Maria Teresa: c’è un’altra verità “possibile”
Cronaca

Maria Teresa: c’è un’altra verità “possibile”

E una lettura attuale di quei fatti fa emergere in tutta la chiarezza grandi lacune nella ricostruzione dei fatti

Non smette di suscitare interesse il libro di recente pubblicazione “Anatomia di un delitto” sulla tragica morte di Maria Teresa Novara avvenuta 48 anni fa.

I suoi due autori, Stefano Cattaneo e Marilina Veca per Kimerick Edizioni, hanno ripercorso la vicenda sulla base degli atti recuperati e di una serie di testimonianze di persone che all’epoca lavorarono alle indagini e quelle che conobbero Maria Teresa o Bartolomeo Calleri, il suo carceriere, proprietario della cascina Barbisa dove la bambina fu trovata morta sette giorni dopo l’annegamento dell’uomo nel Po.

E una lettura attuale di quei fatti fa emergere in tutta la chiarezza grandi lacune nella ricostruzione dei fatti.

Una ricostruzione che, seppur mancante di prove certe, può essere almeno tentata, tenendo conto di rilievi oggettivi che vennero fatti all’epoca e di deduzioni altamente logiche sulla scorta dei racconti dei testimoni sentiti dai due autori.

Quel che ne esce è una storia molto diversa da quella riportata all’epoca dai giornali e liquidata dalla magistratura albese che ritenne Calleri unico responsabile della morte della bambina.

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Daniela Peira

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