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Misterioso incendio distrugge gli uffici dell’Anagrafe

Le fiamme, di natura dolosa, sono divampate ieri sera: oggi uffici in parte chiusi e il mistero del movente

Le fiamme divampate martedì sera

Gli investigatori della polizia scientifica, gli agenti della municipale e i vigili del fuoco sono ancora sul posto ed è presto per capire la dinamica del misterioso incendio, di natura dolosa, che ha distrutto alcuni uffici dell’Anagrafe di largo Scapaccino.

L’allarme è scattato nella serata di ieri alle 23.10 quando alcuni ragazzi hanno avvisato la polizia di fiamme che stavano divampando in alcuni degli uffici interni del piano terra di Palazzo Mandela, vicino piazza Catena. In particolare i testimoni si sono accorti che stava andando a fuoco il cancello che si affaccia su via De Amicis, ingresso al cortile dove vengono parcheggiate le auto di servizio del Comune.

Si sono adoperati per spegnere le fiamme e, entrando nel cortile limitrofo, si sono accorti che le fiamme stavano divampando anche negli uffici vicino al Salone dell’Annunziata, sede dell’Anagrafe.

Hanno così dato l’allarme, ma l’incendio era già cresciuto tanto da distruggere alcuni uffici che contenevano, soprattutto, documenti e parte dell’archivio.

Ingenti danni e i dubbi sulla dinamica

Solo dopo si è scoperto che i piromani sarebbero passati dal cortile al corridoio interno sfondando una porta in legno e, una volta dentro, hanno dato fuoco agli arredi, forse usando materiale incendiario, per accelerare il propagarsi delle fiamme.

Ingenti i danni nelle aree colpite e Anagrafe chiusa fino a quando non finiranno i sopralluoghi degli investigatori.

La prima ipotesi è che si sia trattato di un atto doloso volto a danneggiare l’immobile dove non sono conservati oggetti di valore.

A valutare i danni erano presenti anche l’assessore Renato Berzano, il dirigente comunale Andrea Berzano e l’architetto Cristina Cirio che si occupa del patrimonio edilizio del Comune.

Gli uffici della TARI, posti al primo piano della zona incendiata, sono regolarmente aperti.

Riccardo Santagati e Marta Martiner Testa

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