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Cronaca

Non vede il figlio da 6 mesi, appello
di un uomo con la ex moglie in Polonia

Sandro Caruso è il papà di un bambino di 9 anni. Non vede il figlio da lunghi mesi, un calvario che lo ha portato a denunciare l'ex moglie: quest'ultima sarebbe tornata al paese d'origine insieme al piccolo, senza il permesso del padre. «Sono anche andato a Tortona, dove mio figlio frequentava le elementari, e ho scoperto che non era più iscritto al nuovo anno scolastico»

«Non vedo più mio figlio dallo scorso mese di luglio. Sono passati quasi sei mesi e in tutto questo tempo gli ho potuto parlare al telefono solo tre volte. Credo che la mia ex moglie, come lei stessa mi ha detto, l’abbia riportato in Polonia con sé: nel mese di luglio mi ha fatto sapere che si trovava là con nostro figlio. Da allora non ho più rivisto il bambino». Vive momenti di grande preoccupazione in questi giorni Sandro Caruso, 43 anni, imbianchino di Costigliole, papà di un bambino di 9 anni che vive con la mamma, in affido condiviso con il padre, e che non vede da lunghe settimane.

«Ho presentato denuncia contro la mia ex moglie per aver portato il piccolo all’estero senza il mio consenso e mi sono rivolto al tribunale dei minorenni per chiedere il rimpatrio di mio figlio, ma finora non sono riuscito ad ottenere nulla: il tempo continua a passare e ancora non ho potuto riabbracciare mio figlio – dice Caruso – Nel mese di agosto, come ogni anno, mio figlio doveva raggiungermi a Costigliole per trascorrere un periodo di vacanza con me, invece la mamma mi ha detto che si trovavano in Polonia e che non sarebbero rientrati. Poi lunghi silenzi, senza che lei rispondesse alle mie telefonate. Ad inizio settembre sono andato a Tortona (dove il piccolo viveva con la madre), presso la scuola elementare  ed ho scoperto che mio figlio non era più iscritto al nuovo anno scolastico».

Caruso, assistito dagli avvocati Alberto Masoero e Susanna Soria, sta cercando disperatamente di riportare il piccolo in Italia. Una situazione che non è certamente facile e che Caruso sta vivendo come un calvario: «Chiedo che il tribunale di Tortona affronti prima possibile la vicenda, affinché mio figlio possa tornare al più presto in Italia. Il bambino è molto legato a me, trascorrevamo insieme molti fine settimana e gli piaceva passare il tempo qui a Costigliole insieme alla nuova famiglia – aggiunge Caruso – Andavamo sovente insieme anche allo stadio di San Siro, per assistere alle partite del Milan, di cui, come me, è grande tifoso».

Caruso, molto conosciuto in paese, dove è cresciuto e dove ora svolge il suo lavoro di decoratore (in questi ultimi tempi c’è anche il suo nuovo impegno tra i responsabili della nuova squadra di calcio del Costigliole), non si arrende: «Spero che venga fatto tutto il necessario per riportare in Italia mio figlio – aggiunge il papà – E se non fosse in Polonia? Come posso sapere dove si trova?».

Marta Martiner Testa

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