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Cronaca

Legati con le corde alla siepe:
non fu tentato omicidio

Otto anni di condanna per Antonino Pettinato che nel luglio di due anni fa trattenne nel giardino di casa sua due imbianchini accusati di avergli rubato 5 mila euro in contanti. Il Tribunale ha riconosciuto il reato di sequestro di persona e di lesioni gravissime (uno dei due fu attinto da un colpo di pistola alle mani) ma non quello del tentato omicidio. Per lui la scarcerazione immediata. 50 mila euro di provvisionale per i due decoratori che si erano costituiti parte civile.

Otto anni: questa la condanna che il tribunale di Asti, in composizione collegiale con il dottor Muscato presidente e i giudici Ceccardi e Gaveglio ha inflitto ad Antonino Pettinato, 65 anni, di Tigliole. L'uomo era accusato di tentato omicidio, sequestro di persona e lesioni gravissime. A suo carico il pm Tarditi lunedì pomeriggio aveva chiesto una pesante condanna a 13 anni e mezzo. Gli avvocati difensori Mirate e Console hanno impostato la loro arringa non tanto sulla difesa del sequestro di persona e delle lesioni che sono parse fin da subito evidenti, ma sul respingimento dell'accusa di tentato omicidio, relativo ad una legatura con lacci di corda dei due imbianchini ad una siepe del giardino della villa di Pettinato.

Il padrone di casa, che li aveva chiamati per ridipingere le pareti interne, li accusava di avergli sottratto circa 5 mila euro in contanti da un armadio di camera sua. Da quando se ne è accorto sono trascorse due ore e mezzo in cui i due non sono stati messi nelle condizioni di poter andarsene nè di chiedere aiuto. Entrambi erano stati legati agli arbusti e uno di essi era stato attinto alle mani da un colpo di pistola impugnata dall'imputato.
Lunedì scorso Pettinato aveva raccontato di come lui impugnasse la pistola solo per difesa essendo i decoratori in due contro lui solo e che il colpo fosse partito accidentalmente. Tesi che anche i suoi avvocati difensori hanno affacciato nelle rispettive arringhe.

Alla fine il tribunale ha deciso che il tentato omicidio non c'è stato e quindi il "quasi incaprettamento" al quale sono stati sottoposti i due decoratori non era sufficiente a provocarne la morte, nonostante uno dei periti avesse detto che, in determinate situazioni di stress, di panico e di costrizione fisica, quel tipo di legatura avrebbe potuto avere esiti drammatici.
Oltre agli otto anni di condanna, il tribunale ha anche disposto una provvisionale rispettivamente di 30 mila e 20 mila euro per i due imbianchini che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Pierpaolo Berardi e Monica Ferraris. Pettinato, che era stato a lungo incarcerato prima del processo e che era agli arresti domiciliari, è invece stato rimesso in libertà totale.

Daniela Peira

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