Sorveglianza speciale e obbligo di soggiorno
La misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel Comune di Asti per due anni nei confronti di un 28enne astigiano, M. P., tra gli arrestati dell’operazione “Barbarossa” condotta dai carabinieri, sull’esistenza di una locale della ‘Ndrangheta nell’Astigiano. La decisione giunge dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione. «La verifica delle condotte tenute dall’arrestato, attualmente detenuto, antecedentemente la carcerazione, e la misura coercitiva in carcere eseguita nel maggio scorso, ha consentito di accertare le sue responsabilità circa la detenzione illecita di armi e porto in luogo pubblico, manifestando la propria pericolosità sociale nel contesto criminale associativo – segnala la Questura cittadina – Inoltre il giovane non risultava esercitare alcuna lecita attività lavorativa né avere fonti di sostentamento economico, proiettandosi invece senza alcuna remora nel contesto malavitoso che gli consentiva di disporre di uno spazio economico realizzando in maniera non episodica e ravvicinata, attività delittuose gravi quali lo spaccio di sostanze stupefacenti».
La richiesta della Questura
La Divisione Anticrimine della Questura di Asti, «appurata pertanto la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi di un attuale giudizio di pericolosità a suo carico, per la palese e sistematica insofferenza per il rispetto delle regole poste a fondamento della civile convivenza e la progressiva spirale di criminalità nella quale è solito muoversi nonostante la giovane età», ha proposto al Tribunale di Torino l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale da parte del Questore di Asti Alessandra Faranda Cordella. Proposta accolta dall’autorità giudiziaria, con l’applicazione in aggiunta della prescrizione dell’obbligo di soggiorno nel Comune di Asti e dell’ulteriore aggravio della permanenza nell’abitazione tra le 21 e le 7 di ogni giorno e del versamento di una cauzione nelle casse delle ammende.