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Storia di una bicicletta che rappresenta una vita
Cronaca

Storia di una bicicletta che rappresenta una vita

È stato come ricevere un inaspettato regalo di Natale. Ritrovare la bicicletta che gli era stata rubata di notte, sotto casa, e che per lui rappresentava qualcosa di utile e prezioso. Una settimana

È stato come ricevere un inaspettato regalo di Natale. Ritrovare la bicicletta che gli era stata rubata di notte, sotto casa, e che per lui rappresentava qualcosa di utile e prezioso. Una settimana fa, nel pomeriggio di lunedì scorso, due giovani nomadi erano fuggiti dal negozio "Self" di corso Alessandria dopo il tentativo di rubare un fanalino da bicicletta. Uno di loro aveva "mollato" la bici con cui era arrivato al centro per il "fai da te" ed era scappato a piedi. Avvisata la polizia, una pattuglia è arrivata sul posto: gli agenti hanno ritenuto che quella bicicletta potesse essere provento di un furto e l'hanno sequestrata, nel tentativo di individuarne il legittimo proprietario.

A tal fine la pubblicazione della fotografia sul numero di venerdì scorso del nostro giornale: e lunedì mattina, nel giro di appena tre giorni, l'uomo che aveva subito il furto ha potuto riavere la sua bicicletta. «Un vicino di casa mi ha fatto vedere il giornale, pensando che potesse trattarsi proprio della mia bici e in effetti era così», ci racconta l'uomo, astigiano che vive nel quartiere Praia, alla periferia est della città. Gli era stata rubata nella notte tra il venerdì e sabato precedenti il sequestro da parte della polizia.

«La tenevo fuori casa, bloccata con una catena. Il venerdì pomeriggio era regolarmente al suo posto. Il sabato mattina invece, scendendo, mi sono accorto che la bici non c'era più: avevano tagliato la catena con un tronchesino e se l'erano portata via. Un danno per me non indifferente: quella bici rappresenta per me il mezzo con cui mi muovo in città», spiega l'uomo, disoccupato, per il quale quel furto ha creato un notevole disagio, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della possibilità di movimento nell'ambito della città. Un impegno economico per lui anche l'acquisto del biglietto dell'autobus che ha dovuto prendere dal quartiere Praia per raggiungere la Questura di corso XXV Aprile e poter riavere la sua bicicletta. A tal fine ha ricevuto aiuto da un amico; e in Questura, all'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Volanti), il personale ha come sempre con cordialità e rapidità sbrigato le pratiche necessarie, riconsegnandogli poi quello che i ladri gli avevano sottratto.

Una buona notizia dunque, in tempi in cui si ruba ormai di tutto, dai gioielli nelle casseforti ai barattoli di salsa di pomodoro e bottiglie di olio, vino e birra nelle cantine, passando per le biciclette, tante in questo periodo. Quelle riposte in cortili e garage e quelle di maggior valore in vendita nei negozi specializzati (la "spaccata" alla Piemontesina di corso Torino è di pochi giorni fa, bottino 50 mila euro).

Marta Martiner Testa

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