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Cronaca

Un gazebo della polizia al “Borgo” per ascoltare le donne

L’iniziativa in programma sabato ad Asti nell’ambito della Giornata contro la violenza sulle donne

Gazebo della polizia al centro commerciale

Iniziativa anche da parte della Questura cittadina in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Sabato mattina, dalle 9 alle 13, un gazebo sarà allestito al centro commerciale “Il Borgo” di corso Casale. Saranno presenti personale della polizia e operatori dell’associazione astigiana “L’Orecchio di Venere” e Croce Rossa per sensibilizzare sull’importante tema. «Un argomento di cui parliamo ampiamente in questi giorni, ma da portare avanti tutto l’anno», ha sottolineato il Vicario Donatella Boscassi presentando questa mattina in Questura l’iniziativa. «Al gazebo ci saranno sedie, per far sedere le donne, per chiedere e raccontare, anche racconti di seconda o terza mano. E un piccolo parco giochi per intrattenere i bambini, affinché le donne possano fermarsi con tranquillità – ha spiegato il Dirigente dell’Anticrimine Daniela Campasso – E avremo l’importante ausilio di mediatrici culturali di lingua araba e slava e interpreti della lingua dei segni». All’importante iniziativa saranno presenti anche il medico della polizia dottor Esposito e la psicologa dottoressa Barbero; così come ci saranno il capo della Mobile Loris Petrillo e la dirigente dell’Ufficio personale Fiorella Colangelo.

«Occorre superare le paure e denunciare»

Presenti all’incontro di presentazione anche l’avvocato Francesca Maccario per l’Orecchio di Venere e centro antiviolenza e l’assistente capo Franca Ferraris, nella doppia veste di poliziotta e volontaria della Croce Rossa. «Spesso il nostro aiuto non è voluto – ha detto la dottoressa Campasso – Sono tante le paure e le remore delle donne vittime di violenza: l’aspetto economico, con il timore di non farcela, da sole, ad occuparsi dei figli, il timore di perdere i figli, ma anche il timore del marito e del compagno. Bisogna invece trovare la forza di intraprendere il percorso che porta ad uscire dalla violenza». Una situazione confermata dall’avvocato Maccario: «Scegliere di uscire da situazioni di violenza in famiglia è difficile, anche per la fragilità delle vittime e la presenza di un rapporto sentimentale, che spesso è da freno a denunciare il compagno o marito violento. Ma è un percorso possibile, i cui tempi oggi si sono accorciati rispetto al passato». «È la stessa paura del compagno che spesso impedisce alle vittime di sporgere denuncia e ciò che noi facciamo, innanzitutto, è rassicurare chi chiede il nostro aiuto – ha sottolineato il capo della Mobile Petrillo – L’impegno della seconda sezione della Squadra Mobile, quella dei reati contro la persona, è sempre altissimo e molte ore sono dedicate ad ascoltare e dialogare con le donne vittime di violenza. E una parte del nostro lavoro è rivolta a mettere in luce il sommerso, per prevenire episodi di violenza».

Il protocollo Eva

La dottoressa Campasso ha portato l’attenzione anche su altri strumenti importanti per la lotta alla violenza di genere. Tra questi il protocollo Eva per la prevenzione delle violenze sulle donne, un applicativo che consente di registrare i dati rilevati nell’ambito di un intervento da parte delle forze dell’ordine, ad esempio proprio in casi di violenza in famiglia, per essere a disposizione in situazioni di necessità successive. Ma anche il protocollo voluto dalla Prefettura per una rete territoriale antiviolenza firmato pochi giorni fa da diversi enti e associazioni astigiane.

“Questo non è amore”

E anche ad Asti per tutto il fine settimana sarà presente la campagna sociale nazionale della Polizia di Stato attivata in collaborazione con l’azienda veronese “Calzedonia”: borse dedicate sono state realizzate per l’occasione e riportano il messaggio della campagna della polizia “Questo non è amore”.

 

Un’importante collaborazione volta a diffondere la consapevolezza dei comportamenti dietro i quali si cela una mancanza di rispetto che spesso può sfociare in violenza fisica o psicologica.

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