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Agricoltura, rinnovato il contratto provinciale
Economia

Agricoltura, rinnovato il contratto provinciale

Asti tra le prime province in Italia ad aver rinnovato il contratto provinciale dei lavoratori agricoli

Asti tra le prime province in Italia ad aver rinnovato il contratto provinciale dei lavoratori agricoli. Una “aggiunta” al contratto nazionale che riguarderà, da gennaio, oltre duemila lavoratori. Suddivisi tra operai a tempo determinato e indeterminato, hanno al loro fianco oltre cento impiegati, per un totale di quasi 400mila giornate lavorative annue.

L’accordo è stato firmato, dopo una trattativa durata oltre sei mesi, tra i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e i rappresentanti dei datori di lavoro Confagricoltura, Coldiretti e CIA. L’intesa riguarda il biennio 2016/2017 – con decorrenza dal prossimo gennaio – riconoscendo ai lavoratori un aumento pari al 4,2%.

«L’importante accordo – commentano i vertici di Confagricoltura – è stato raggiunto grazie a due fattori. Assunzione di responsabilità e grande sforzo economico da parte dei datori di lavoro e una volontà chiara da parte dei sindacati di contribuire fattivamente alla tenuta dell’economia astigiana. Anche considerando che il settore non ricorre a nessun sostegno al reddito se non in modo autogestito e limitatamente ai lavoratori in malattia o infortunio».

L’aumento prevederà quindi maggiori entrate per i lavoratori – superiori in totale a un milione di euro – che i datori di lavoro hanno ritenuto di poter riconoscere in considerazione soprattutto della maggior professionalità e del mantenimento dell’occupazione dimostrata dagli operai agricoli della nostra provincia.

Ad integrazione del contratto di lavoro, inoltre, verrà costituito dopo 23 anni il nuovo Ente bilaterale che sostituirà il fondo Faila. Il nuovo Ente si occuperà dell’integrazione al reddito per gli operai in infortunio o in malattia, delle indennità di nascita e di morte, e del rimborso alle aziende per i giorni di carenza contrattuali. Tutte prestazioni già fornite oggi dall’ente Faila. Ma andrà oltre. Tra le novità, sul tema della sicurezza dei lavoratori, l’istituzione delle figure dei responsabili territoriali, in modo da fornire il servizio a tutte quelle aziende che, per dimensione, non potranno disporre di una figura interna.

«Questo impegno – spiegano da Confagricoltura – rappresenterà di fatto un risparmio per i datori di lavoro e un investimento quantificabile in circa 200 mila euro che otterrà come beneficio diretto la riduzione degli infortuni sul lavoro a tutela dei lavoratori stessi».

Il nuovo Ente bilaterale, tra i vari compiti, si occuperà di creare a livello provinciale la Rete del lavoro di qualità, finalizzata a un’agricoltura più etica nel rispetto dei ruoli. Ma soprattutto per evitare sperequazioni sul mercato del lavoro e dell’agroalimentare, in perfetta sintonia con quelle che sono le norme contrattuali nazionali, regionali e provinciali e le vigenti leggi quali, ad esempio, la legge sul caporalato e la legge Fornero.

A sottolineare l’importanza di questo punto Alberto Battaglino, segretario generale Uila Uil Asti/Cuneo, che ha seguito la trattativa insieme al collega Emiliano Rosso. «Questo contratto provinciale – spiega – è uno dei primi stipulati in Italia, e questo ci fa onore. Anche perché riguarda un settore molto importante per l’economia astigiana che, nonostante la crisi, tiene, soprattutto a livello occupazionale».

«Oltre alla parte economica, cermante importante – prosegue – il punto maggiormente rilevante è la nascita del Tavolo territoriale, composto da aziende, sindacati e Inps, che avrà il compito di monitorare il lavoro in agricoltura, difendendenone la qualità. E’ tutto da costruire, ma parte da un principio importante che scaturisce dalla nuova legge sul caporalato».

Elisa Ferrando

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