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Attualità, Economia

Da Calosso a Boston per portare la cucina piemontese

Luca Cavallero e il suo staff sono stati ospiti di Barbara Lynch negli USA per presentare piatti e vini tipici piemontesi

Trasferta in America

Avventura a stelle e strisce per Luca Cavallero e Maria Gabriella Chiodi titolari di Ca Rapulin a Calosso, impegnati in questi giorni a svelare i segreti della cucina piemontese alla sofisticata clientela dei ristoranti di Barbara Lynch a Boston. Tre locali per tre serate nel corso delle quali Luca e Maria Gabriella, insieme a Carmela Straniero e Martina Cavallero, prepareranno piatti della tradizione locale come Ravioli del plin al burro e salvia, Coniglio alla cacciatora con polenta e Torta alle nocciole con Zabaione al moscato. Una vetrina eccezionale nel corso della quale gli astigiani promuoveranno il loro agriturismo ma non solo.

Non solo cucina ma anche territorio

«Abbiamo colto l’occasione offerta da Barbara Lynch non solo per presentare i sapori della cucina piemontese ma anche per far scoprire al pubblico americano le bellezze paesaggistiche del nostro territorio e gli aromi dei nostri vini. Per questo motivo nel corso delle serate proporremo abbinamenti con vini locali e in particolare con etichette di Asti Secco. Un prodotto nuovo che pensiamo potrà piacere al pubblico americano» commenta Luca Cavallo. Ad ospitare queste serate di cucina italiana sono stati i ristoranti Stir, Sportello e Menton che raccolgono una clientela internazionale, dove tra gli ospiti capita di incontrare anche vere “celebrities”.

Piatti piemontesi per una clientela internazionale

Questi locali del resto sono famosi per gli chef stranieri che periodicamente fanno capolino in cucina proponendo piatti tipici del paese di provenienza. Del resto la manager è un nome affermato nell’ambiente: Barbara Lynch è infatti la seconda donna ad aver ricevuto il “James Beard Foundation Award”. «Sappiamo che si tratta di una clientela con gusti ricercati e raffinati. Sono esigenti e desiderano sapori genuini, che parlino del territorio dal quale provengono – chiarisce Luca – Boston è una città particolare, definita dai viaggiatori la “più europea” tra quelle americane. Per questo sappiamo che non incontreremo problemi a trovare le materie prime per i nostri piatti né di rischiare di offendere la sensibilità di qualche commensale».

Abitudini e gusti diversi

Sì, perché forse non tutti sanno che in america il coniglio è considerato un animale domestico a tutti gli effetti e che la stragrande maggioranza degli americani inorridisce all’idea di vederselo servire in tavola. «Boston è una città con gusti più europei e non dovrebbero esserci problemi con il nostro “coniglio alla cacciatora”. In ogni caso, vi faremo sapere» spiega con un sorriso Luca. Intanto, nel corso delle serate non mancherà l’occasione per presentare il territorio monferrino con dépliant e materiale divulgativo e il suo prodotto principe, il vino. «Abbineremo al benvenuto  l’Asti secco, la Robiola con La gamba di pernice, vitigno unico di Calosso  e a seguire la Barbera d’Asti  ed il Moscato Asti e altri vitigni» aggiunge Luca, il quale per 25 anni è stato al Ristorante La Sosta di Montabone. Ora con la compagna gestisce l’agriturismo Ca Rapulin dove la clientela internazionale è di casa.

Lucia Pignari

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