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Economia

Carlo Cervi eletto segretario generale
Cisl scuola per Asti e Alessandria

E’ l’alessandrino Cerlo Cervi il nuovo segretario generale Cisl scuola per le province di Asti e Alessandria. L’elezione è avvenuta venerdì all’hotel Salera, in occasione della conferenza

E’ l’alessandrino Cerlo Cervi il nuovo segretario generale Cisl scuola per le province di Asti e Alessandria. L’elezione è avvenuta venerdì all’hotel Salera, in occasione della conferenza programmatico – organizzativa della categoria, appuntamento biennale convocato per fare il punto dell’attività svolta dal sindacato, che conta 3.500 iscritti, alla presenza del segretario nazionale della categoria, Francesco Scrima.  Un appuntamento che quest’anno ha visto anche il rinnovo della segreteria dato che il segretario generale in carica, Giuseppe Nosenzo, è andato in pensione dopo «25 anni di sindacato vissuti splendidamente».

L’elezione Cerlo Cervi, componente della precedente segreteria, è stato eletto segretario generale, affiancato da Chiara Cerrato, segretario generale aggiunto, e da Giambattista Caivano in qualità di segretario organizzativo. Al loro fianco, ma esterno alla segreteria, anche Federico De Martino, che ha ricevuto la delega all’informazione. «In obbedienza ai regolamenti statutari del sindacato approvati recentemente – sottolinea Chiara Cerrato – la segreteria è diventata più snella, passando da quattro e tre componenti». Il dibattito Successivamente i presenti hanno dibattuto sui principali temi di attualità che caratterizzano il mondo della scuola e sulle prossime iniziative da intraprendere. Ovviamente il discorso si è focalizzato sul decreto “Buona scuola”, di cui finora sono stati realizzati due punti, ovvero la stabilizzazione dei docenti e l’approvazione della card per l’aggiornamento professionale degli insegnanti.

A sintetizzare ai cronisti intervenuti la posizione del sindacato è stato lo stesso Scrima. «Il giudizio che muoviamo nei confronti della “Buona scuola” – ha affermato – è negativo, almeno per quanto riguarda la prima parte del decreto (altri punti li giudichiamo positivamente, come la card per l’aggiornamento professionale e il raddoppio delle risorse per le spese di funzionamento delle scuole, dopo anni di tagli).  Infatti riteniamo, così come abbiamo sostenuto prima e durante, che questa riforma fa male alla scuola. Si è privata del confronto con chi rappresenta il mondo scolastico, non ha visto un vero e proprio confronto parlamentare perché approvata con la fiducia.

E, come immaginavamo, ad oggi i risultati non sono quelli che erano stati promessi dal Governo. Infatti era stato detto, nella fase iniziale, che sarebbero stati assunti 150mila insegnanti (per poi scendere a 100mila), che le graduatorie ad esaurimento sarebbero state cancellate e che il decreto avrebbe portato alla fine della “supplentite”. In realtà i docenti stabilizzati sono in numero decisamente inferiore, la graduatorie ad esaurimento esistono ancora e le supplenze continueranno ad essere assegnate, dato che ad oggi, in Italia, si contano ancora 80mila posti vacanti. Insomma, come si suol dire, sciolta la neve si notano le buche».

Elisa Ferrando

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